Cronaca

Ospedaletti, l’incompiuta d’Italia che nessuno vuole. Parla il comitato contro il porto: «La cittadinanza dovrebbe chiedere i danni»

Ospedaletti, l’incompiuta d’Italia che nessuno vuole. Parla il comitato contro il porto: «La cittadinanza dovrebbe chiedere i danni»

porto ospedaletti reportage

Ospedaletti. Dei 390 posti barca per imbarcazioni fino ai 33 metri di lunghezza non c’è l’ombra. Quello che resta è, invece, sotto gli occhi di tutti: un ammasso di scogli artificiali e grovigli di ferro arrugginiti che lo Stato non ha interesse a incamerare. Il sogno del porto di Marina di Baiaverde, che avrebbe dovuto contenere, tra gli altri, moderni servizi di rimessaggio e cantieristica, oltre alla stazione di rifornimento carburanti e un centro sub con camera iperbarica sembra sempre più lontano e l’ultima sentenza pronunciata dal Consiglio di Stato non risolve una complicata questione che si trascina da anni. 

Checché ne dica l’amministrazione comunale, che – si legge in una nota – si ritiene «soddisfatta da questa sentenza, in quanto ora risulta chiaro che la rimessione in pristino dell’area è a totale carico dell’ex concessionario» e ora, alla luce della sentenza «confida in una più rapida soluzione della causa civile tra il fallimento e le parti coinvolte, nell’interesse di tutta la collettività», Ospedaletti rischia di dover convivere per anni e anni con quello che è lo spettro di un porto, nel quale nessuno, in primis lo Stato, attraverso il Demanio che pure sarebbe il proprietario dell’area, ha intenzione di investire nel porto fallito.

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