Cronaca

Tosap non fatta pagare dal Comune di Montalto Carpasio, la vicenda finisce alla Corte dei Conti: ipotesi danno erariale

Tosap non fatta pagare dal Comune di Montalto Carpasio, la vicenda finisce alla Corte dei Conti: ipotesi danno erariale

collage montalto carpasio

Montalto Carpasio . L’amministrazione comunale viene richiamata dalla Corte dei Conti ed ora rischia l’accusa di danno erariale. La vicenda nasce da una tassa per l’occupazione pubblico (Tosap) che sarebbe stata dovuta pagare da un artigiano di Badalucco, per alcuni lavori in paese. La cifra stabilita dal Comune non sarebbe stata congrua, inferiore di mille euro al dovuto. La questione non è però passata inosservata al consigliere comunale d’opposizione, Davide Lupano, che così spiega quanto accaduto: «Il tutto nasce dal controllo di routine attuato dal sottoscritto in qualità di Consigliere circa la verifica di una corretta applicazione della Tassa di Occupazione suolo Pubblico a carico di una Ditta edile locale, incaricata ad eseguire dei lavori di edilizia privata nel borgo di Carpasio. Da subito sono sorte palpabili fastidi da parte del Comune nel fornire la documentazione richiesta dal sottoscritto, destando i primi sospetti sulla procedura adottata. Si rilevarono incongruenze sia sulle tempistiche che sulle superfici di occupazione reali rispetto a quelle denunciate dalla Ditta, denotando scarso controllo da parte degli Uffici preposti. Fece seguito un primo confronto bonario con il Responsabile dell’Ufficio Tecnico che non ebbe l’esito sperato.

Il Dirigente mostrò superficialità imbarazzante sulla problematica senza quindi eccepire le osservazioni inerenti ad un ammanco alle casse comunali di circa 1.000 euro, comprensivo di Tributo non versato e Sanzioni previste dal Regolamento TOSAP. Venne quindi inoltrata una formale lettera al Comune ed alla Prefettura di Imperia riportante conteggi semplici ma eloquenti a dimostrazione del disavanzo sopra citato, di certo non trascurabile per entità. Le risposte a firma del Sindaco, volte a smentire ed al contempo giustificare la regolarità della procedura di applicazione del Tributo, furono strabilianti. In verità, pur di non ammettere gli sbagli e le lacune sui conteggi a dir poco clamorose, vennero riformulati “ad hoc” i calcoli degli importi, al punto da delineare addirittura una paradossale situazione in cui la Ditta privata avrebbe dovuto ottenere un rimborso di 43 euro per pagamenti fatti in eccesso rispetto al dovuto. Di rilievo il tenore della seconda lettera, sempre a firma del Sindaco, da cui emergeva la solita ed ormai sfruttata litania circa il numero irragionevole e sproporzionato di richieste del Consigliere quale causa principale delle difficoltà dei suoi collaboratori ad adempiere ai propri doveri, a suo dire impiegati esclusivamente per evadere le istanze di Accesso ritenute, a torto, pretestuose ed inutili. Se da un lato il Comune riuscì a convincere la Prefettura con versioni funamboliche altamente congetturate, diversa sorte ebbe la valutazione della Corte dei Conti (debitamente notiziata), la quale non diede credito alle favole narrate dal Sindaco prediligendo la disamina dei dati certi e dei numeri a disposizione. Seguì una formale richiesta di chiarimenti rivolti al Comune da parte della Corte dei Conti da evadere nel tempo congruo di 90 giorni, dal momento che il contenuto dell’esposto presentato dallo scrivente era ritenuto FONDATO.

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