Covid, vaccino nelle carceri per la polizia penitenziaria. Pagani (Uilpa): «Siamo in ritardo, a Sanremo possibile focolaio»

Covid, vaccino nelle carceri per la polizia penitenziaria. Pagani (Uilpa): «Siamo in ritardo, a Sanremo possibile focolaio»

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Sanremo. «Gli ultimi dati sui contagi da Covid-19 nelle carceri liguri, fanno segnare una nuova inversione di tendenza al rialzo ed è il carcere di Sanremo Valle Armea a registrare nuovi positivi ( quattro ) tra le file della polizia penitenziaria e un detenuto». Lo riferisce Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa polizia penitenziaria, che ammonisce: «non è il momento di abbassare la guardia e, anzi è ancora più attuale l’urgenza di interventi governativi che muovano in più direzioni: da un lato, verso il deflazionamento della densità detentiva, il rafforzamento della polizia penitenziaria, di cui vanno migliorati anche gli equipaggiamenti, e il potenziamento del servizio sanitario reso in carcere; dall’altro, mirando alla messa in campo di una campagna vaccinale totale, che riguardi operatori e detenuti, con adeguati criteri di priorità contemperati con le esigenze complessive del Paese, ma che tengano conto della promiscuità delle nostre carceri, fatte anche di sovraffollamento, carenze strutturali e deficienze organizzative».

«Dall’8 marzo i poliziotti penitenziari della Liguria riceveranno la prima dose di Astra Zenecasiamo in ritardo commenta il leader della Uil – basti pensare che la seconda dose i poliziotti la riceveranno a distanza di 70 giorni, si teme che la situazione possa presto ritornare ai picchi dello scorso mese di novembre». «Fra l’altro, allo stato attuale preoccupa, in particolare, – prosegue Pagani – l’Istituto di Sanremo. Proprio domenica, il Covid ha fatto la terza vittima vittima fra gli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria in quelli di Carinola, dieci dall’inizio della pandemia, rivolgiamo allora un ennesimo appello a tutte le istituzioni interessate affinché si intervenga con più decisione ed efficacia sul sistema penitenziario e, lo ribadiamo, occorre una vaccinazione totale per le carceri (poliziotti, detenuti e tutti coloro che per qualsiasi motivo fanno ingresso all’interno delle strutture penitenziarie)».

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