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Imperia, Fdi sulla querelle Casa di riposo: «Si faccia chiarezza al più presto, solidarietà alla Cooperativa “Il Faggio”»

Imperia, Fdi sulla querelle Casa di riposo: «Si faccia chiarezza al più presto, solidarietà alla Cooperativa “Il Faggio”»

casa di riposo imperia

Imperia. «Fratelli d’Italia esprimendo la massima solidarietà alla Cooperativa Sociale “Il Faggio”,
creditrice di più di 1,5 milioni di euro nei confronti della Casa di Riposo Imperia di Via Agnesi, si interroga con preoccupazione sul futuro stesso della struttura: un debito così importante difficilmente potrà essere
rifondato in breve tempo, specialmente in un periodo come quello che stiamo vivendo, dove la casa di
riposo ha un’occupazione del 60% rispetto alla disponibilità totale e dove mancano intere “rette mensili”». «Ai “buchi” di bilancio già contratti – continua la nota  –  si sommano quindi ulteriori mancati introiti che vanno a peggiorare il già traballante bilancio della Casa di Riposo il cui Cda, ricordiamo, è composto da 5 membri, 3 dei quali sono espressione politica (2 nominati dal Comune di Imperia, 1 dalla Regione Liguria).
Quando c’è la politica di mezzo, specialmente con la nostra amministrazione comunale in carica, sembra
che le regole del vivere normale,  quelle che regolano la vita delle imprese e delle persone “normali”, non
vengano minimamente osservate: le aziende si dovrebbero gestire secondo il principio del “buon padre di
famiglia”».«Si dovrebbero onorare gli impegni economici, in primis, con i fornitori (i quali, a loro volta, hanno impegni economici con altri soggetti, e così via); si dovrebbe “accantonare” il più possibile quando si può, si dovrebbe investire nel momento e nei modi giusti. Ci sono delle entrate e delle uscite, la cui gestione è alla base dei compiti istituzionali dei membri del Consiglio di Amministrazione che, ricordiamo, è
nominato. Nessuno di loro ha pensato di redigere un piano di impresa che prevedesse delle ovvie perdite a causa del Covid, proponendo magari correttivi tempestivi che non portassero a questa situazione? Nulla di
straordinario: avrebbero dovuto fare solamente quello che hanno fatto tutti gli imprenditori e tutte le famiglie che hanno visto diminuire le proprie entrate, che hanno gestito e stanno ancora affrontando
questo infausto periodo storico. Detto ciò: è possibile arrivare ad avere debiti per 1,5 milioni di euro nei confronti di un fornitore (il principale)? Quanti altri debiti emergeranno dopo la denuncia del “Faggio”? E’ possibile, a questo punto, sostenere compensi a professionisti “esterni” per cifre che si aggirano intorno
ai 160.000€ l’anno? Non ci sarà mica una disparità di trattamento tra i differenti “fornitori di servizi”?
Non si è “stretta la cinghia”, ma in questi casi si aspetta sempre la “lunga mano della Pubblica Amministrazione” che, anche parzialmente, copra i debiti: immaginatevi che danno economico e di
immagine se la Casa di Riposo di Imperia, gestita da un Azienda Speciale che fa riferimento al Comune di
Imperia, andasse in default. Quindi aspettiamoci qualche “correttivo” di bilancio, ricordandoci che i bilanci pubblici sono costituiti dagli oneri che noi tutti cittadini versiamo: qualsiasi intervento dovesse fare il Comune di Imperia verrebbe, insomma, pagato con i nostri soldi. Ci aspettiamo quindi sia il Cda della Casa di Riposo che l’Amministrazione Comunale, rappresentata nel Cda  stesso, diano delle risposte in primis ai creditori, e magari  anche ai cittadini di Imperia».

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