Cronaca

Lavori pubblici, il Comune alza da 1 a 5 milioni il tetto per la procedura rapida: è polemica

Lavori pubblici, il Comune alza da 1 a 5 milioni il tetto per la procedura rapida: è polemica

Genova. Mette (quasi) tutti d’accordo a Genova la delibera della giunta comunale che ha scelto di aumentare da 1 a 5 milioni il tetto per le procedure negoziate in tema di affidamento di appalti pubblici. Se l’associazione delle imprese edili Ance Genova, e i sindacati di categoria di Uil e Cisl si sono dette pienamente soddisfatte, la Fillea Cgil, così come la Camera del Lavoro hanno scelto di prendersi un po’ di tempo per valutare la cosa, con cautela e perplessità in attesa di ulteriori approfondimenti, ma la voce più critica arriva da sinistra, in particolare dalla segreteria genovese del Pci.

“L’elenco approvato il primo marzo dalla giunta comunale includerà le aziende che gioveranno di una cifra di circa 5 milioni di euro per svolgere i lavori pubblici, senza bando di gara, come quello costituito 3 anni fa per le aziende che si occupano di opere inferiori al milione di euro – attaccano dal Partito Comunista Italiano – questa per noi non rappresenta una semplificazione, bensì l’istituzione di una vera e propria élite di aziende autorizzate, senza criteri ben chiari”.

“Questo non va a beneficio della città di Genova, già duramente colpita dai casi di possibili infiltrazioni di stampo mafioso nella gestione appalti su cui sta indagando la procura, tantomeno va a beneficio dei genovesi – continuano dal Pci – diciamo no alle élite, gli appalti pubblici devono rimanere tali con un legittimo bando di gara, e andrebbero affidati alle aziende del territorio e delle circoscrizioni per cui si intendono svolgere i lavori di pubblica utilità”.

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