Coronavirus, l’obiettivo di Genova per l’estate: spiagge libere senza numero chiuso

Coronavirus, l’obiettivo di Genova per l’estate: spiagge libere senza numero chiuso

A Genova riaprono le spiagge libere tra steward e distanziamento

Genova. Niente app, niente guardiani, niente conteggi per andare in spiaggia, solo un presidio di sicurezza per evitare assembramenti e garantire le distanze minime. È il modello che spera di poter applicare il Comune di Genova in vista dell’estate, mentre il Governo e gli enti locali stanno ragionando sui protocolli che regoleranno la graduale riapertura di tutte le attività a partire da maggio.

L’anno scorso il capoluogo ligure – ma anche diverse località rivierasche – aveva deciso di contingentare gli accessi alle spiagge libere nei weekend tramite l’app SpiaggiaTi che segnalava in tempo reale il numero di posti disponibili. Ogni ombrellone corrispondeva a uno stallo di 10 metri quadrati segnalato con un sacco di sabbia (con tanto di polemica iniziale perché la plastica rischiava di finire in mare), mentre un terzo della spiaggia era riservato a persone singole che dovevano distanziare gli asciugamani di almeno un metro e mezzo. Un sistema che richiedeva l’impiego di 50 persone al giorno tra polizia locale, protezione civile, volontari e steward.

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