Politica

Il 25 Aprile di Bordighera al tempo del covid

Il 25 Aprile di Bordighera al tempo del covid

Riviera24- 25 aprile Bordighera

Bordighera. Scrivono dall’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) «Care Compagne e cari Compagni, anche quest’anno, la commemorazione del 76.mo anniversario della Liberazione causa Covid non potrà avvenire col tradizionale corteo e l’assembramento di cittadini. Ciò non impedisce di celebrare il 25APRILE con gli accorgimenti che le norme sanitarie vigenti richiedono. La Festa Grande d’Aprile, come la definì Parri, fu il risultato di venti mesi di Resistenza che l’Italia migliore, anche se lacera e a brandelli, combatté contro il fascismo e l’esercito tedesco. Impedendo, con sacrifici rischi coraggio e tante perdite umane, che gli italiani fossero dei vinti. Permettendoci così di vivere da uomini liberi, che non dimenticano. Dopo avere reso un sentito omaggio in segno di ringraziamento e affetto ai Partigiani viventi iscritti ad honorem alla nostra sezione e ai Famigliari dei Martiri partigiani, Domenica 25 Aprile 2021, in onore dei Partigiani e di tutti i Resistenti, la Sede ANPI di Bordighera rimarrà aperta dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle ore 20 . Alle pareti la mostra fotografica di Vera del giardino che non c’è più, collegando idealmente la Resistenza alla difesa dell’Ambiente. Alle ore 11, posa di un omaggio floreale al Monumento dei caduti Partigiani . Successivamente, deposizione di un mazzo di fiori presso la targa posta dall’Anpi in località Bagnabraghe di Punta Migliarese a ricordo degli ebrei che, nel 1939 su barche di pescatori e con la speranza di salvarsi dalle persecuzioni razziali, si imbarcarono per raggiungere la costa francese.Domenica tutti noi ricorderemo la Resistenza, e renderemo onore e gratitudine ai protagonisti del periodo più ‘alto’ della storia italiana e non solo. Un abbraccio affettuoso a voi tutti».

Nuto Revelli : « Risalivo da una valle qui intorno. E c’ero io con il mio Thompson portato a spalla. Era un giorno meraviglioso, e quando fui in cima e vidi sotto di me la pianura e Cuneo, mi sentii finalmente per la prima volta un uomo libero. Ma guardando la città provai una pena infinita. Mi chiedevo che cosa in quel momento stesse accadendo e immaginavo la violenza e tutte le cose terribili che succedevano in quei primi giorni della resistenza. Sentii come non avevo avvertito prima il desiderio di liberare gli altri. Se penso alla moralità della resistenza penso a questa cosa, al fatto che certi uomini e certe donne scelsero di combattere per la propria e per l’altrui libertà»

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