La primavera è una stagione magica per la cucina ligure che, come non ci stanchiamo di dirlo, guarda alla terra e non al mare. In primavera la terra, non solo quella coltivata, regala una grande quantità di erbe spontanee (magnificamente raccontate da Libereso Guglielmi), che oltre ad essere buone e salutari hanno un grande pregio, soprattutto in Liguria: sono “di badda”, gratuite (per chi le conosce), insomma! Sono nati, così, piatti di grande semplicità e, nel contempo, di grande gusto come, ad esempio, i “gattafin”, vanto di Levanto, provincia di La Spezia, che ne ha addirittura registrato il marchio.
I gattafin altro non sono che grossi ravioli fritti ripieni di erbe selvatiche, cipolla, ricotta, uova e formaggio. Sono, per i ponentini, cugini dei barbagiuai, cambia “solo” il ripieno, così come in quasi tutte le torte, i ravioli, le carni che nascondono impasti semplici e gustosi. I gattafin hanno una particolarità rispetto ad altri ravioli fritti. Sono, infatti, il pasto, freddo, di chi va a lavorare, ma sono anche ripieni del raccolto di chi va a lavorare.