Genova. “Abbiamo deciso di rivolgerci a Lei perché abbiamo bisogno di un altro atto di solidarietà e coraggio da parte Sua per dimostrare che non bisogna aver paura a dire la verità, a lottare per la pace e contro quella che giustamente lei ha definito ipocrisia armamentista”. Lo scrivono i portuali del Calp nella lettera inviata una settimana fa a papa Francesco, lettera che oggi li ha portati fino a Roma. Non per incontrare direttamente il papa – non ancora – ma per essere ricevuti da quello che è di fatto il suo braccio destro, vale a dire il cardinale Francesco Coccopalmerio che li ha anche invitati a fare un intervento su economia e armi al seminario sul Multipolarismo che stamani l’alto prelato ha organizzato all’Università la Sapienza di Roma.
A Coccopalmerio i portuali hanno portato anche le magliette del collettivo e la lettera per sua santità consegnata stavolta a mano. Per incontrare papa Francesco ci vorrà ancora un po’ di tempo per il rispetto dei protocolli della santa Sede, ma i portuali genovesi sono fiduciosi: “Ora scriveremo una lettera al monsignor Tasca e speriamo di incontrare lui nelle prossime settimane e, attraverso di lui, chiederemo di essere auditi dal Papa, ma l’incontro di oggi ci fa ben sperare – spiega José Nivoi – Già non avremmo mai pensato di ritrovarci su due piedi a parlare ad un seminario di fronte a giovani universitari come è accaduto stamani”.