Politica

Consiglio regionale, carenza di segretari comunali e snellimento delle procedure di assunzione tra i punti all’odg

Consiglio regionale, carenza di segretari comunali e snellimento delle procedure di assunzione tra i punti all’odg

Consiglio regionale

Genova. Nella mattina di oggi si è svolto il Consiglio regionale. Sono stati affrontati diversi temi:

Relazione difensore civico
Il Consiglio regionale ha preso atto all’unanimità la relazione del Difensore civico di Regione Liguria per l’attività svolta nel 2020. L’emergenza pandemica del 2020 ha messo in risalto le fragilità del sistema della pubblica amministrazione e la necessità di un maggiore ascolto dei cittadini reso talvolta più complesso dallo smart working. L’ufficio regionale del Difensore civico intende, dunque, ridurre i silenzi amministrativi, incalzare enti o aziende fornitrici di servizi pubblici che rispondono tardivamente agli utenti, fornire risposte certe ai cittadini sui loro problemi che sono, invece, concreti. Nel 2020 l’attività della Difesa Civica Regionale, ha subito ostacoli e rallentamenti per le misure restrittive imposte dalle autorità statali e locali alla vita in genere ed in particolare ai movimenti dei cittadini per contrastare la pandemia costringendo, fra l’altro, alla rinuncia temporanea alla copertura delle quattro sedi distaccate (Arenzano, Chiavari, Sarzana e Savona). Nonostante questo, le pratiche trattate e fascicolate sono state 392, non molto inferiori alle 431 dell’anno precedente, che si sono aggiunte alle 125 pendenti degli anni precedenti. Ne sono state definite, in generale con esito positivo spesso sottolineato dai ringraziamenti di 210 utenti. Le materie che hanno maggiormente impegnato l’Ufficio sono state l’edilizia economica e popolare (con frequentissimi contatti con ARTE, l’Agenzia Regionale che gestisce il settore), i servizi pubblici di erogazione di luce, gas e acqua, la sanità, la previdenza e assistenza, ed infine l’accesso agli atti. I contatti con ARTE hanno riguardato soprattutto la tutela di cittadini con rilevante morosità (oppure richiedenti un cambio alloggio per far fronte a nuove esigenze famigliari oppure ancora interventi di manutenzione indifferibili). E’ stata, inoltre, seguita, con interventi mirati, la complessa operazione di dismissione di 400 alloggi di Begato, da demolire per volontà della P.A. genovese, completata in assoluta regolarità e tranquillità (cosa per nulla scontata e di cui va dato merito ai dirigenti ed agli esecutori di ARTE). Quanto alla erogazione dei servizi pubblici fondamentali di luce, gas e acqua, è stato necessario intervenire più volte per garantire i diritti degli utenti su vari aspetti del rapporto di concessione (correttezza delle bollette, conguagli, irregolari disattivazioni, ritardi di intervento); sulla sanità hanno assunto rilievo maggiore richieste ad aziende sanitarie o aziende ospedaliere su criticità segnalate soprattutto da associazioni: cito per tutti il problema dell’incremento di posti per dializzati nel maggiore ospedale genovese; il trasferimento fuori Genova malati oncologici in terapia radiologica; la rilevata e perdurante carenza di psichiatri nella ASL 1; il ripristino del Centro trapianti al policlinico San Martino; perdura la difficoltà dei Comuni, specie dei più piccoli, a far fronte al loro obbligo di versamento di una
quota degli oneri di urbanizzazione a favore delle Curie, difficoltà che, a parere di questo Difensore, dovrà essere seriamente esaminata dall’ANCI e dalle autorità regionali nell’ottica, credo, di una modifica legislativa. Relativamente all’accesso agli atti nel 2020 sono stati trattati una ventina di casi, con netta prevalenza per l’accesso documentale ex legge 241/90. Le difficoltà causate dalla pandemia, comportanti sospensione e slittamento dei termini delle relative procedure, hanno accentuato un’attività per risolvere varie situazioni in modo informale, con contatti soprattutto telefonici con le amministrazioni interessate. Le Commissioni Miste Conciliative, presiedute dal Difensore Civico, che si occupano di casi di cosiddetta “malasanità”, nate per dare voce soprattutto alle Associazioni di volontariato e di tutela del malato, non sono state mai convocate nel corso del 2020 per evitare la riunione di più persone, inibita per le regole anti-COVID emanate da autorità centrali e periferiche. Si è fatta eccezione per una unica seduta della Commissione della ASL 3 in cui dovevano essere trattati più casi con una certa urgenza: essa si è svolta in tutta sicurezza in un amplissimo locale del Centro della Salute di Quarto.

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