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Asti: “Centro Allende, disattesi gli indirizzi della delibera. L’attività culturale avrebbe dovuto essere prevalente su quella ristorativa”

Asti: “Centro Allende, disattesi gli indirizzi della delibera. L’attività culturale avrebbe dovuto essere prevalente su quella ristorativa”

Paolo Asti

“Ho letto con attenzione la polemica relativa all’utilizzo del Centro Allende, aperta dall’intervento della candidata a sindaco Piera Sommovigo e la risposta dell’assessore al Patrimonio del Comune della Spezia, onorevole Manuela Gagliardi. Avendo nel mio ruolo di assessore alla Cultura intuito che l’unica possibilità di recupero dello spazio di proprietà del Comune, le cui condizioni richiedevano somme ingenti al momento indisponibili e conducendo da solo la battaglia amministrativa per poter esternalizzare la struttura secondo un progetto di recupero, compiuto attraverso il suo passaggio dal settore Cultura a quello del Patrimonio, non posso oggi tacere su quanto letto e ricondurre il tutto alla verità dei fatti.
Cominciai a lavorare al progetto nel 2018, subii attacchi personali e nessun incentivo ad andare avanti, neppure da coloro che poi si sono aggiudicati l’affidamento della struttura, ma questo è nell’ordine delle cose. A tutto questo posi una sola condizione, che l’attività culturale svolta presso il Centro Allende avesse una valenza prevalente e quella di ristorazione e bar accessoria. Fu con la delibera di giunta n° 242 del 20 maggio del 2019 avente per oggetto “L’approvazione delle linee di indirizzo per l’indizione di un bando di gara pubblica per l’assegnazione in concessione della gestione del complesso di proprietà comunale denominato centro Allende” che si concluse l’iter burocratico amministrativo, di quella idea diventata un atto concreto. Ora, rileggendone il testo, appare evidente che l’attuale uso è quanto meno distorto rispetto all’impegno in delibera che, alla voce indirizzi per l’utilizzo del complesso immobiliare, recita: “Attività prevalenti esercitabili di interesse pubblico: culturali; di spettacolo; di intrattenimento; di accoglienza e promozione turistica; formative. Altre attività: attività di punto ristoro, bar, ristorante.” In sostanza è evidente a tutti che l’attività prevalente sia quella di ristorazione, bar e quant’altro in supporto di spettacolo e intrattenimento, mentre la parte culturale non abbia trovato al momento alcun riscontro. Ricordo poi l’esclusione del progetto di un’impresa locale, che vanta successi e riconoscimenti in tutto il mondo, perché troppo spinto sulla ristorazione e poco sull’attività culturale. Mi viene da pensare al gioco trova ora le differenze e pur sforzandomi non ne vedo una. Ma attenzione, non sono qui a dire che un progetto sia meglio di un altro, ma soltanto che non mi stupisce che, per questa amministrazione, una delibera di giunta valga quanto una tovaglietta di carta con cui si apparecchia alla Pinetina e poi, consumato il pasto, finisca tra la spazzatura”.

Paolo Asti già assessore del Comune della Spezia

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