Il primo giorno di scuola, la campanella, come si presenterà il nuovo inizio e un pizzico di euforia di rivedere con chi si va d’accordo e si rivede senza mascherine. Il rientro in classe è anche così, per chi deve riprendere le lezioni e apprendere con qualche incertezza in più o in meno in base all’età. Per chi sta dall’altra parte e deve garantire lezioni, cattedre ed orari ha cominciato con l’apertura dell’anno scolastico all’istituto comprensivo di Via Napoli e poi ha avuto un incontro interlocutorio con i sindacati che hanno ribadito la necessità di aumentare il personale Ata, mentre per l’insegnamento di sostegno entro breve si potrebbe arrivare a coprire oltre l’80 per cento delle esigenze del territorio. Poche righe su una giornata da approfondire soprattutto sui temi che hanno tenuto banco nelle ultime settimane.
Alle 9 in punto il prefetto, il vicesindaco e il direttore della sezione territoriale dell’Ufficio scolastico regionale Roberto Peccenini hanno partecipato all’apertura dell’anno scolastico. “E’ stata una bella giornata – ha detto il direttore -, abbiamo delle classi con tutto il mondo dentro e incontrato anche gli studenti del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti”. Terminata la fase istituzionale della giornata, le lancette sono balzate in avanti alle 12 quando il direttore ha incontrato le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Anief e Snals. Già nelle scorse settimane i sindacati avevano chiesto una relazione su quante cattedre fossero disponibili anche per dipanare l’intricato gomitolo delle nomine. Proprio su questo punto sono già arrivate delle rassicurazioni.