Genova. “Il progetto è di molti anni fa, doveva essere verificato sul piano tecnico e ambientale. Questo sta avvenendo con il comitato tecnico scientifico” che “ci deve indicare se tutto il progetto è rispettoso delle norme tecniche e degli standard ambientali definiti. Aspettiamo la risposta”. Così il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, a margine dell’inaugurazione del Salone Nautico, conferma che l’iter della Gronda è ancora fermo. Ed esclude, sia pure indirettamente, che lo sblocco dell’opera possa arrivare dal governo Draghi che rimarrà in carica anche dopo le elezioni per gli affari correnti.
A mancare, com’è noto, è solo il via libera al progetto esecutivo. Un congelamento che il centrodestra ha attribuito a pressioni interne, in particolare da parte del Movimento 5 Stelle, per non far partire il cantiere. Ma Giovannini si oppone a questa tesi: “Dal punto di vista del ministero c’è stato un impegno a procedere in questa direzione. Leggo sui giornali che ci sono stati condizionamenti politici: credo di aver dimostrato in questo anno e mezzo di essere molto interessato alla realizzazione di tutte le infrastrutture, sia ferroviarie sia portuali sia stradali. L’iter è in corso, ha preso certamente qualche mese in più rispetto a quello che si immaginava mesi fa”.