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Cinghiali, cibo e acqua in siti controllati per tenerli lontani

Cinghiali, cibo e acqua in siti controllati per tenerli lontani

Le operazioni di cattura dei cinghiali rinchiusi nel parco della Maggiolina

Dare cibo e acqua ai cinghiali per tenerli lontani dai centri abitati. No, non è un paradosso, e se l’immaginazione è andata al foraggiamento dei suini selvatici in ambito urbano, scoraggiato dall’ente pubblico, in questo caso di tratta invece di sostentamento in determinati siti in ambiente naturale. Un foraggiamento con finalità dissuasive di cui domani si tratterà in consiglio regionale per mezzo di un’interrogazione a risposta immediata rivolta a presidente e giunta dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. “Nonostante i piani di abbattimento e le misure di prevenzione adottate la proliferazione di cinghiali sul territorio ligure ha arrecato e sta arrecando ingenti danni alle produzioni agricole, ad attività commerciali non agricole e a privati”,  scrivono nell’interrogazione i consiglieri FdI Stefano Balleari, Sauro Manucci e Veronica Russo, segnalando poi “gli avvenimenti ripetuti su tutto il territorio ligure in merito alla presenza nei centri abitati di branchi di cinghiali, non per ultima la chiusura per circa 20 giorni del parco della Maggiolina alla Spezia, che ha comportato un grave danno economico e sociale al comune e alle attività commerciali presenti”-

“La presenza di branchi di cinghiali attorno ai centri abitati crea danni ai muretti a secco patrimonio della nostra regione e non solo, essendo stati inseriti nei beni immateriali dell’Unesco”, proseguono i consiglieri di Fratelli d’Italia, ravvisando “la necessità di riportate i selvatici al proprio habitat naturale intraprendendo ogni azione necessaria” e osservando che “gli interventi atti al contenimento della popolazione sembrano non essere sufficienti”.
“Le cause che inducono i selvatici ad abbandonare i territori boschivi sono le seguenti: facilità di reperimento cibo nelle città; foraggiamento da parte di cittadini e attività commerciali; progressiva espansione dell’urbanizzazione – proseguono Balleari, Manucci e Russo -. Anche le campagne soffrono degli squilibri creati dall’uomo in natura a cui lo stesso deve mettere mano con una gestione correttiva basata su evidenze scientifiche e dati certi. Occorre dare certezze a privati ed attività commerciali in merito ai provvedimenti presenti e futuri per la salvaguardia personale, dei beni e dei raccolti e della sicurezza pubblica nelle città”, con la convinzione che “per avere buoni risultati è necessario coinvolgere tutti gli attori presenti sul territorio competenti in materia” e che “garantire la sicurezza delle persone, le colture è necessario tener i cinghiali nel loro ambiente naturale offrendo loro una fonte di nutrimento e abbeverata alternativa”.

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