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Caro bollette, disperazione dei commercianti di Vado: “Serve un gesto eclatante per non essere ignorati”

Caro bollette, disperazione dei commercianti di Vado: “Serve un gesto eclatante per non essere ignorati”

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Vado Ligure. “Se incasso 1000 euro al mese e ne spendo 800 di bollette è inutile tenere aperto”. “Io ho il forno spento da ormai due mesi”. “E ora arriveranno anche le rate dei prestiti Covid, come faremo?”. “Dovremmo chiudere tutti per una settimana”. Storie di ordinaria disperazione quelle dei commercianti che questa mattina, nel Centro Nautico di Vado Ligure, si sono riuniti per discutere di possibili soluzioni al caro bollette con istituzioni e associazioni di categoria.

Almeno in teoria: perché di tutte le realtà invitate (prefetto di Savona, al sindaco di Vado Ligure, al presidente di Regione Liguria e all’assessore regionale allo sviluppo economico, al presidente della Provincia di Savona, alla camera di commercio Riviere di Liguria, a Confesercenti Savona, a Cna Savona, Confcommercio Savona, Confartigianato Savona, Unione Industriali Savona, Cia Savona), l’unica a rispondere è stata Confartigianato. “Scrivetelo – tuonano a più riprese i negozianti ai cronisti presenti – scrivete chi c’è e chi non è venuto, che si sappia a chi importa e a chi no”.

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