Se tutto andrà per il verso giusto, entro il prossimo gennaio 2023 il progetto definitivo per il ripristino della viabilità di Via del Parodi passerà anche l’ultima “forca caudina” del Suap per andare poi a gara e, successivamente, proseguire fra le ultime pieghe della burocrazia con l’affidamento dei lavori. Difficile fare una previsione sul ritorno alla normale circolazione un po’ per la natura piuttosto complicata degli interventi necessari, un po’ perché la questione legata al reperimento dei materiali è una costante dell’ultimo periodo con cui non solo l’edilizia deve avere a che fare. Parliamo ad ogni modo di una strada chiusa da un anno e mezzo, gravata da una frana significativa ma soprattutto una zona molto amata dagli spezzini e ormai conosciuta dai tanti turisti che solcano sentieri fra trekking ed appassionati di e-bike: il forte Bramapane, simbolo della città fortificata del periodo ottocentesco, e soprattutto la località Monte Spaccato. Basti pensare che da quelle parti si intersecano il sentiero AV5T (Alta Via delle 5 Terre) ex sentiero 1, il 530 (ex 503a) che va a Riomaggiore e il SVA (ex sentiero 3) che va a Riomaggiore passando dal Santuario della Madonna di Montenero. “Al netto della sentieristica, l’unico modo rimasto è prendere Via dal Parodi dalla Foce, obbligando a fare tutto quanto il giro della città” ha chiesto conto ieri sera in consiglio comunale il consigliere del Pd Dino Falugiani che aveva depositato ad inizio settembre un’interpellanza sul tema alla quale ha dato risposta l’assessore competente, Pietro Antonio Cimino che ha fatto la cronistoria della vicenda: “E’ un settore a elevato rischio ma ciclisti e pedoni transitano lo stesso facendolo a loro rischio e pericolo. Alla località Colle del Telegrafo comunque abbiamo lasciato cartello esplicativo mentre nel corso dello scorso anno, oltre all’ordinanza della chiusura al traffico, abbiamo avviato le gare telematiche per effettuate la ampagna di indagine geoagnostiche. Contemporaneamente abbiamo fatto richiesta di un finanziamento statale per 300mila euro. Ha presso avvio l’attività tecnico-economica tenendo conto di un aspetto fondamentale: quella è un’area vincolata perché parte del Parco Nazionale delle Cinque Terre e quindi oltre al parare della Soprintendenza arrivato a marzo scorso, abbiamo dovuto attendere quello del Parco, pervenuto il 30 aprile. A Maggio 2022 abbiamo approvato la progettazione definitiva e sono in corso le procedure col Rup per il progetto definitivo che avremo nelle prossime settimane, previo un passaggio al Suap per le necessarie verifiche idrogeologiche. Entro gennaio dovrebbe essere concluso l’iter per poi andare, appunto, a gara e affidare le opere”.
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