Genova. Alberto Scagni è da considerare seminfermo di mente e quindi la condanna del 42enne, che il primo maggio ha ammazzato la sorella Alice con 20 coltellate dovrà essere ridotta rispetto a quanto previsto dal codice per l’omicidio volontario (aggravato da premeditazione e sevizia) e accompagnata probabilmente da una misura di sicurezza in una Rems.
A stabilire la seminfermità di Scagni è la perizia del medito Elvezio Pirfo, che è stata appena depositava sulla scrivania del gip. La relazione è arrivata al termine di una serie di colloqui nel carcere di Marassi a cui hanno partecipato anche i consulenti tecnici Lucrezia Mazzarella, per lo stesso Scagni e quello del pm Giacomo Mongodi. La perizia sarà discussa nel corso dell’udienza fissata per il prossimo 3 novembre.