“La Regione Liguria si è distinta fin da subito per disorganizzazione e disomogeneità nel supporto agli enti locali per i progetti finanziabili dal Pnrr. Lo abbiamo denunciato in principio e abbiamo continuato a farlo anche ieri, durante il Consiglio regionale, con un’interrogazione alla quale il vice presidente Piana ha risposto confermando la situazione da noi evidenziata”.
Così il consigliere regionale spezzino, della Lista Sansa, Roberto Centi, che nel Consiglio regionale di ieri ha presentato un’interrogazione per chiedere quali misure fossero state adottate dalla Regione per fornire aiuto ai Comuni della Liguria, soprattutto i più piccoli e specificamente per quelli dell’entroterra.
“Nella sua risposta il vice presidente Piana ha confermato quello che diciamo da mesi, dai tempi del raffazzonato Recovery Plan di Toti (che altro non era che un elenco confuso di desideri cementificatori di alcuni territori), ovvero che la Regione Liguria non si è ancora dotata di uno strumento chiaro per supportare i Comuni nella presentazione dei progetti finanziabili con il Pnrr – spiega Centi -. In particolare Piana ha dichiarato che l’amministrazione regionale non è in possesso di strumenti diretti per la soluzione delle criticità evidenziate e si è limitato a aggiungere che nell’ambito del Pnrr i Comuni sono spesso attuatori di progetti direttamente individuati dallo Stato”. “Questa risposta ci lascia interdetti perché se a livello generale può essere comprensibile, nello specifico della territorialità ligure molti Comuni se lasciati soli non hanno gli strumenti per sfruttare un’occasione epocale come quella rappresentata dal Pnrr – aggiunge il consigliere della Lista Sansa -. Basti pensare che in Liguria vi sono 234 Comuni, dei quali l’80%, cioè 183, sotto i 5 mila abitanti. Di questi 183, 133 sono addirittura sotto i 2 mila abitanti, quindi parliamo di tante piccole realtà, soprattutto nell’entroterra che se lasciate sole dalla Regione avranno enormi difficoltà”.