La Giunta Regionale della Liguria, nonostante le proteste delle associazioni ambientaliste, approvò una norma che limitava a soli tre anni il divieto di caccia sui terreni percorsi dal fuoco.
Questo provvedimento adottato in consapevole spregio della normativa nazionale, era un evidente favore alle attività venatorie.
Ora a farne le spese saremo noi cittadini perchè, oltre agli incalcolabili danni ambientali, dovremo far fronte al pagamento delle sanzioni stabilite dal TAR della Liguria (sentenza n.828 pubblicata il 4 ott. 2022)
Da tempo il WWF aveva insistito sulla necessità di rispettare scrupolosamente il divieto di caccia, per dieci anni sui terreni percorsi dal fuoco – come prescritto dalla Legge 353/2000 art.10 – oltre a sollecitare il rinvio o la sospensione dell’ attività venatoria anche nelle zone confinanti.
Anche l’ “Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica” aveva rivolto un richiamo al “Ministero dell’Ambiente” affinché venisse esercitata una “responsabile azione di vigilanza sulla caccia”, mirata a limitare fortemente questa attività distruttiva della biodiversità anche in zone contigue a quelle percorse dal fuoco, dove si rifugiano e si concentrano gli animale scampati alle fiamme, in condizioni di grave stress e con pericolosi fenomeni di sovraffollamento (Legge 157/1992).