Cronaca

Manarola, l’avvicendamento tra lo sfiatatoio del gas e un posto barca in Via Birolli finisce davanti al Gip

Manarola, l’avvicendamento tra lo sfiatatoio del gas e un posto barca in Via Birolli finisce davanti al Gip

Il posto barca di fronte alla porta di casa

E’ battaglia legale tra l’ex consigliere comunale spezzino Flavio Cavallini e il Comune di Riomaggiore, con particolare riferimento al sindaco Fabrizia Pecunia e agli atti relativi alla demolizione di una aiuola, al trasferimento di un tubo di sfiato della rete gas e allo spostamento di un posto barca in Via Birolli, l’arteria principale di Manarola.
La vicenda aveva già trovato spazio sulla stampa in seguito alle lamentele dei familiari di Cavallini, che da un giorno all’altro si erano visti piazzare di fronte al portone di casa un gozzo ligure che, per quanto bello e caratteristico che sia, rappresenta un ostacolo.
Dalle pagine dei giornali al Tribunale, il passo è stato breve e dopo un primo giro a vuoto, lo scorso anno è stata depositata una nuova denuncia. La Procura della Repubblica della Spezia ne ha proposto l’archiviazione ma domani, di fronte al Gip, l’avvocato Pietro Rosso si opporrà a questa ipotesi.
L’opposizione all’archiviazione si basa su alcuni punti specifici. Il primo è che la realizzazione del posto barca non sarebbe regolare, come dimostra la documentazione trasmessa dai Carabinieri di Riomaggiore alla Procura. In secondo luogo l’amministrazione comunale non avrebbe avviato nessuna pratica per la demolizione dell’aiuola e lo spostamento dello sfiatatoio, come rilevato dalla Soprintendenza. Sempre secondo il legale di Cavallini la barca di fronte alla porta di casa rappresenterebbe una barriera architettonica collocata in uno spazio creato ex novo, andando contro a quello che prevede la normativa e impedendo anzi l’installazione di una rampa di accesso. Mancato rispetto della legge, secondo Rosso, anche per quel che riguarda la materia delle concessioni su demanio idrico: secondo l’accusa, infatti, non sarebbe stata osservata la legge regionale 7/2013, né, in alternativa, quanto previsto dal Codice della strada. Ma quello che maggiormente viene messo in risalto è che il tubo di sfiato precedente e l’aiuola non necessitavano di alcuna manutenzione e che la decisione di spostare lo sfiatatoio è stata presa in maniera arbitraria dal Comune e non su richiesta del gestore della rete di distribuzione del gas, come era stato dichiarato in un primo momento. Cavallini ha evidenziato il contrasto fra le dichiarazioni della sindaca scritte in due delibere e quelle rese a verbale dai tecnici di Acam e del Comune. Per questo motivo, per Cavallini, la sindaca – essendo pubblico ufficiale – ha commesso un reato.

Lo sfiatatoio e il gozzo che ha preso il posto dell'aiuola

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