Genova. “Una storia incredibile” la definisce l’autore del testo, Maurizio Patella. Una vicenda che avviene in un momento cruciale per l’Italia: 1924, anno del rapimento di Giacomo Matteotti. “In Italia arriva un grande capo indiano − racconta Patella − che vuole portare il fascismo e la camicia nera ai pellerossa e con i suoi modi conquista tante persone”. Cervo Bianco, così si chiama il capo indiano, nella sua trionfale tournée lungo lo stivale, viene acclamato dalle folle, adorato dalle donne, accolto come il salvatore della Patria. A quanto pare vuole stabilire una sacra alleanza tra il suo popolo e quello italiano. Finirà diversamente. Il costume di questo ‘capo indiano’ è tuttora conservato al Museo Lombroso di Torino.
Patella, che ha letto questa storia sul libro Marcia su Roma e dintorni di Emilio Lussu, ne è rimasto talmente affascinato da crearne un testo teatrale. “Un’idea pazza che solo noi potevamo accogliere a braccia aperte” aggiunge Amedeo Romeo, direttore artistico del Teatro della Tosse. Ecco allora “Il fenomeno Laplante – lo strano caso del capo indiano fascista“, nuova produzione della Fondazione Luzzati Teatro della Tosse in scena nella sala Campana dei Teatri di Sant’Agostino dal 23 marzo al 2 aprile alle 20:30 (26 marzo e 2 aprile ore 18:30).