Genova. Non sono indagati solo per omissioni di atti d’ufficio (tecnicamente rifiuto di atti d’ufficio, come definito dall’articolo 328 del codice penale) ma anche per omessa denuncia e soprattutto per morte come conseguenza di altro reato i due poliziotti della centrale operativa della Questura di Genova al centro, insieme a un medico della salute mentale della Asl3, della cosiddetta inchiesta bis per l’omicidio di Alice Scagni, avvenuto il 1 maggio per mano del fratello Alberto.
La procura quindi ha accolto, come atto dovuto, anche il reato ipotizzato nell’esposto che era stato presentato a settembre dai genitori Graziano Scagni e Antonella Zarri tramite l’avvocato Fabio Anselmo. Per i genitori non si trattò solo di omissioni ma di comportamenti gravissimi da cui derivò la morte di Alice.