Sanremo. Tre titoli mondiali individuali e due a squadre, sette titoli europei, sette titoli italiani. La carriera di Gianmarco Rossi non ha bisogno di troppe parole per risplendere della luce di un campione che ha dato lustro al motociclismo sanremese nell’arco di diversi decenni. La prima tappa del Campionato Mondiale di Enduro porterà la competizione iridata a Taggia, Sanremo, Cipressa e Terzorio, facendo vivere al territorio una tre giorni (dal 31 marzo al 2 aprile) di grande motorsport riportando alla mente gli anni d’oro del motociclismo ponentino. Quale migliore occasione, quindi, per accogliere le parole di un Gianmarco Rossi comprensibilmente emozionato in vista dell’imminente tappa del Mondiale.
Che effetto fa ospitare una gara del Mondiale di Enduro in Riviera?
La sto vivendo con un po’ di sana invidia, ho corso in moto per 40 anni, 30 dei quali da professionista, e il mio sogno era un Mondiale a casa mia, ma purtroppo ho smesso 15 anni fa. Sono molto contento perché con il Moto Club Sanremo ho vinto il primo Campionato Italiano, poi sono entrato nelle Fiamme Oro. Il Moto Club mi ha dato una grande mano insieme a mio zio Vitaliano Rossi e al meccanico Nino Benso che ha scoperto tutti i talenti di Sanremo. Sanremo è un posto bellissimo per l’enduro tra il mare e le montagne che tutti ci invidiano. Qui c’è la possibilità di fare qualcosa di stupendo anche sulle spiagge. Per me sarà una grande gara. Mi dispiace molto per Mirco Dellai che ci teneva molto, ma se n’è andato prima. La vita a volte fa brutti scherzi.