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Tunnel subportuale, Basso (Pd): “Da sopraelevata a opere accessorie, troppi nodi irrisolti”

Genova. “Va benissimo la realizzazione di ogni infrastruttura aggiuntiva che migliori la viabilità e agevoli gli spostamenti dei cittadini genovesi, però è lecito e giusto chiedere quali siano le condizioni e il rapporto costi-benefici”, così il senatore ligure del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato Lorenzo Basso dopo la pubblicazione del parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, che rimanda al mittente il progetto del tunnel sotto il porto.

“Innanzitutto – prosegue Basso – serve chiarezza sul destino della sopraelevata: è sempre stato affermato che il suo futuro sarebbe stato deciso e valutato solo dopo la costruzione del tunnel mentre è chiaro che il progetto implica necessariamente la demolizione almeno del tratto dall’Acquario alla Foce. Questo è un primo punto che va chiarito subito, perché in questo modo il collegamento sub portuale non potrà più dirsi un’opera aggiuntiva, ma sarà solo un’opera sostitutiva, e questo non aiuterà sicuramente il traffico cittadino”.

“E’ da affrontare anche il tema dei costi, visto che le opere per la rimozione di quel tratto della sopraelevata a Levante e la rifunzionalizzazione del tratto a Ponente sono stimate in 100 milioni di euro e non sono a carico di Aspi, e quindi la domanda è: chi le paga? I cittadini genovesi? Inoltre i costi di manutenzione del tunnel sono di gran lunga superiori a quelli della sopraelevata, ma nel progetto non vengono quantificati, né viene specificato se saranno per sempre a carico di Aspi. Anche questi li dovranno pagare i cittadini genovesi? Sarebbe inaccettabile, visto che i liguri hanno già dovuto rinunciare, proprio in cambio di questo progetto, per scelta unilaterale dell’amministrazione comunale, all’esenzione dei pedaggi autostradali fino al 2032”, osserva il senatore PD.

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