Sabato e domenica prossima alcune migliaia di persone visiteranno, alla Spezia e a Sarzana, i due palazzi vescovili che, nel corso dei secoli, hanno in qualche modo segnato la storia della diocesi: da Luni a Luni-Sarzana sino, ora, alla Spezia – Sarzana – Brugnato. Per la prima volta, infatti, i “palazzi vescovili” entrano quest’anno nelle “giornate di primavera” del FAI, Fondo Ambiente Italia, che in tutto il Paese, chiamano non solo gli associati, ma il grande pubblico a visite guidate di luoghi che si identificano con i territori e ne rappresentano punti di eccellenza. Aprono così a tutti i loro battenti due edifici di solito riservati alle attività del vescovo e della diocesi: sabato, dalle 10 in poi, l’episcopio spezzino di via Don Minzoni 64 – con accesso però dal giardino che si affaccia sul viale Mazzini, di fronte al mare -, e domenica, sempre dalle 10, l’antico palazzo sarzanese, nel cuore di quella che fu per secoli la “Via Grande”, realizzata con i suoi edifici sul modello della “Via Nuova” di Genova. L’iniziativa è stata presentata venerdì mattina, nel salone di Tele Liguria Sud, dalla delegata spezzina del FAI Marinella Curre Caporuscio e dal vescovo Luigi Ernesto Palletti. Il “percorso culturale” di sabato prossimo alla Spezia sarà per così dire itinerante, con visite guidate a diversi luoghi religiosi. I gruppi vedranno anzitutto il palazzo costruito a fine Ottocento da Felice Napoleone Canevaro, ammiraglio e poi ministro della Marina e degli Esteri, indi utilizzato dalle famiglie De Faliçon e Da Pozzo prima di diventare, settant’anni or sono, la sede del vescovo e della curia. A seguire, saliranno la collina di Gaggiola, dove il santuario francescano di Sant’Antonio (“erede” di quello inglobato nell’Ottocento dall’Asrenale militare) sorge a pochi passi dalla prima sede del vescovo Giovanni Costantini, la villa liberty costruita dall’architetto Franco Oliva per la famiglia Castagnola. Ed ancora l’imponente chiesa di piazza Brin, Nostra Signora della Salute detta della Scorza, dove alle 16.30 ci sarà, per i visitatori, un concerto con il pregevole organo Tamburini del 1925, concerto aperto a tutti. Domenica, invece, sempre dalle 10 alle 17, verrà visitato il palazzo di via Mazzini 78, sede dei vescovi di Luni – Sarzana dal Cinquecento al 1926, con il grande salone affrescato, le sale del vescovo e la cappella. A seguire potranno essere visitate l’antica cattedrale di Santa Maria Assunta e la chiesa oratorio della Santa Croce in via Rossi. Un’immersione, insomma, nella storia secolare della diocesi, che è anche storia delle città vescovili. Per la terza, Brugnato, il palazzo dei vescovi è già stato oggetto di una iniziativa del FAI lo scorso anno. A fare da “ciceroni” durante i percorsi “di primavera” saranno alunni ed alunne di diverse scuole superiori: Liceo scientifico Pacinotti, Liceo Cardarelli, Istituto Fossati-Da Passano, Liceo Mazzini, Istituto Alberghiero Casini, Liceo Parentucelli.
(Egidio Banti)