Economia

Balneari fra Bolkestein e danni da maltempo. Moggia: “E se poi mettono lo stabilimento all’asta, chi me lo fa fare di ricostruire?”

Balneari fra Bolkestein e danni da maltempo. Moggia: “E se poi mettono lo stabilimento all’asta, chi me lo fa fare di ricostruire?”

Fabio Moggia

Non vi sono certezze sulle concessioni balneari, in scadenza il prossimo 31 dicembre per la controversa applicazione della direttiva Bolkestein (2006/123/CE). Una questione annosa, che si snoda su un rinvio quasi ventennale, con una prima procedura di infrazione aperta dall’Europa nei confronti dell’Italia ormai nel 2009. “E se poi mettono lo stabilimento all’asta, chi me lo fa fare di ricostruire?”, si chiede Fabio Moggia, gestore assieme al fratello Stefano dei Bagni San Giorgio a Bonassola, alle prese con i danni dell’ultima mareggiata. L’abbiamo ancora negli occhi, attraverso il video pervenuto. “Saranno trecentocinquanta/quattrocentomila euro di danni – conteggia Moggia –. Era da un po’ che non assistevo alla mareggiata sullo stabilimento: nel 2018 e l’anno scorso ero in viaggio”. Ecco, la vita invidiata dei gestori balneari: due o tre mesi l’anno di lavoro per poi andare a esplorare il mondo nei restanti mesi. È davvero così? “Stereotipi. Invidie. Questo è il pensiero comune, il pensiero degli esterni, di chi non ha un lavoro che deve tener conto degli eventi naturali. Ma va bene, io auguro loro di non conoscere le mie notti bianche. Di non conoscere la sensazione di vedersi spazzare via il lavoro di una vita da un’onda. L’ultima mareggiata è stata anomala, è durata tre giorni, da venerdì a domenica e la domenica, quando è calato il vento che teneva schiacciato il mare, è stato il giorno che ha dato il colpo finale. Ma basta meno di un fine settimana. Un paio di anni fa l’11 di agosto un temporale ha spazzato via la spiaggia”.
Spiaggia Bonassola

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