Genova. Una spirale di violenza che ormai “ha assunto tragicamente le connotazioni dell’ordinario“. I negozianti di Sottoripa, un tempo cuore pulsante del commercio genovese, non sembrano nemmeno stupiti dell’agghiacciante episodio avvenuto ieri pomeriggio allo sbocco di vico del Serriglio: un tunisino di 33 anni accoltellato da un connazionale di 54 anni e lasciato agonizzante in una pozza di sangue sotto gli occhi increduli di genovesi e turisti a due passi dal Porto Antico. È la guerra quotidiana per il controllo dello spaccio nei vicoli, un’emergenza sociale che la parte “sana” del centro storico denuncia allo sfinimento da anni e che ieri è emersa in tutta la sua gravità.
“Negli ultimi tre-quattro anni la situazione è peggiorata notevolmente – spiega Giovanni Steri, artigiano e presidente del Civ Ripa Maris -. Ora i pusher sono tanti, i clienti sono tanti, girano tutti con un coltello in tasca. Dal pomeriggio alla notte ci sono sempre. Passa lo squadrone e un attimo dopo sono ancora tutti nello stesso posto. La gente che frequenta le nostre attività invece si è dimezzata, anche i turisti: le guide gli dicono di evitare il centro storico e li accompagnano fuori”.