Qualcuno, recchelino vecchio stampo, ha il volto bagnato, di pioggia e di lacrime. La processione, priva dei Crocifissi più grandi e preziosi come i “Cristi mori” di Ruta e del Suffragio, è appena uscita quando inizia a piovere. In testa le confraternite di Ceriale e Bastia di Albenga arrivate dal Savonese, poi la Confraternita del Suffragio, i Quartieri con i loro gagliardetti, la Filarmonica Rossini, il clero e la cassa della Suffragina, la statua più preziosa, quella che risale alla metà del ‘500 incoronata 200 anni fa. Quindi le autorità con i rappresentati delle forze di polizia, il sindaco di Recco Carlo Gandolfo con molti colleghi e amministratori del territorio e i politici; a seguire i fedeli. Il corteo dopo cinquanta metri fa dietro front e tra la folla si aprono gli ombrelli; molti li hanno con sé perché la pioggia era già stata annunciata da Arpal ieri e confermata dall’allerta emessa nella tarda mattinata odierna.
Il saluto dei Quartieri alla Madonna arriva comunque fragoroso dalle sparate preparate sul greto del torrente. Dicevamo i politici; salvo errori ed omissioni (involontarie) i consiglieri regionali Sandro Garibaldi, Giovanni Boitano, Stefano Balleari; il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi in corsa quale candidato presidente della Regione per il centro-destra; per la Città Metropolitana l’assessore ai trasporti Claudio Garbarino.