“La differenza principale tra me e Orlando è che io prima di firmare i decreti mi informo, lui evidentemente no. E la cosa è grave. È noto a tutti infatti che Eugenio Giani (guarda caso Pd), presidente della Toscana, abbia posto la condizione che il rigassificatore non restasse a Piombino più di tre anni. In caso di spostamenti, l’unico luogo idoneo è sempre stato Vado Ligure: il nuovo investimento per l’allacciamento al gasdotto costerà agli utenti almeno 450 milioni di euro con una ricaduta sensibile sulla bolletta degli italiani. E’ evidente che Orlando, quando ha firmato da ministro, poco si è preoccupato che la destinazione potesse essere la già nota Vado Ligure. L’accordo per noi deve essere rivisto: in tre anni un investimento così imponente non si ammortizza e rischia di diventare una condanna economica per il Paese. Vado non va bene. Se Orlando ama davvero la Liguria chiami Giani e lo convinca a tenerselo in Toscana”. Lo dice in una nota il deputato e vice ministro al Mit Edoardo Rixi.
Sulla medesima falsariga ha parlato anche Marco Bucci, candidato presidente alla Regione Liguria per il centrodestra: “Il rigassificatore non lo sceglie Regione Liguria, ma il Governo e quando Andrea Orlando, che ora lo contesta, era Ministro del Lavoro è stato tra i proponenti del decreto energia e investimenti”. Il candidato presidente alla Regione Liguria Marco Bucci a conclusione del primo tour in provincia di Savona fa così il punto sulla contestata infrastruttura che il Governo ha ipotizzato possa essere trasferita da Piombino a Vado Ligure.“Voglio ricordare che il decreto ‘Energia e Investimenti’ del 2 maggio 2022 firmato dall’allora presidente del Consiglio Mario Draghi era stato proposto anche da quello che ora è il candidato del centrosinistra per la presidenza di Regione Liguria – sottolinea Marco Bucci – Nel documento si sosteneva tra le ‘disposizioni in materia di energia e imprese’ proprio la necessità di impianti di rigassificazione”.