Genova. “Qui sono venuti tutti i partiti, la ministra Pinotti, il sindaco. Tutti promettono per prendere voti e poi non vedi più nessuno. Sono quarant’anni che lottiamo, ora ci sentiamo abbandonati e non ce la facciamo più, non c’è via d’uscita”. Alfonso Leandri è a capo del nuovo comitato costituito dagli abitanti di via Novella, nel cosiddetto Cep di Pra’ sulle alture del Ponente. Una vera zona di frontiera, una periferia urbana in senso stretto dove il disagio si somma ad altro disagio e la fiducia nei confronti della politica, quando manca un mese alle prossime elezioni, è ridotta ai minimi termini se non del tutto scomparsa.
A complicare la vita ai residenti del quartiere negli ultimi mesi è stato ciò che avrebbe dovuto migliorarla a tutti: il cantiere dei lavori di riqualificazione energetica finanziati con l’ex Superbonus 110%. Un intervento del valore di 18 milioni di euro per rimettere a nuovo le palazzine di case popolari costruite negli anni Sessanta, circa 700 alloggi di proprietà del Comune e gestiti da Arte Genova, partito nel 2021 e di fatto non ancora concluso dopo tre anni di passione. Il lotto di via Novella e via De Sanctis era stato affidato al consorzio Leukos con sede a Milano e da lì è iniziata la tipica trafila dei subappalti.