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Genoa, l’incontro tra Blazquez e i club possibile spartiacque in una stagione dove, oltre ai risultati, manca la ‘presenza’ della proprietà

Genoa, l’incontro tra Blazquez e i club possibile spartiacque in una stagione dove, oltre ai risultati, manca la ‘presenza’ della proprietà

Genoa Vs Lecce Andres Blazquez

Genova. Il Genoa alla sesta giornata aveva sette punti l’anno scorso, cinque in questa stagione. Non un divario esagerato guardando solo i numeri e considerando che il campionato è lungo, ma ciò che è cambiato è tutto il contorno e il fatto che questo cambiamento sia avvenuto sia dentro, ma soprattutto fuori dal campo, è ciò che preoccupa di più i tifosi e mai come oggi l’assenza di un interlocutore che dica come stanno chiaramente le cose in via ufficiale fa tutta la differenza di questo mondo. Forse l’incontro che ci sarà il 3 ottobre alle 21 tra il ceo Blazquez e i rappresentanti dei club affiliati Acg potrà segnare uno spartiacque importante per il proseguio di una stagione che non è certo iniziata come i sostenitori rossoblù si attendevano. La sconfitta nel derby poi, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. A questo proposito e ipotizzando l’interesse enorme attorno a questo incontro, l’Acg comunica che alla luce della capienza della sala dell’Istituto Italiano della Saldatura, sarà ammesso solo un rappresentante per club (sono 133) e che per facilitare la partecipazione dei Club fuori Genova è previsto un collegamento online.

Il Genoa è retrocesso ‘solo’ due anni fa, nel maggio 2022, ma l’umore dei tifosi era probabilmente più alto di quello di oggi: si respiravano una compattezza e un entusiasmo che non si percepivano da anni. C’era una proprietà che aveva ammesso gli sbagli a livello di scelte tecniche (a partire da Shevchenko) promettendo però investimenti, il pronto rientro in Serie A e la voglia di riportare il Genoa in palcoscenici europei. La promessa era stata mantenuta (‘only one year’) e lo scorso campionato è stato un crescendo grazie a una squadra solida dal punto di vista difensivo e la consacrazione di alcuni elementi a partire da Albert Gudmundsson. L’exploit di abbonati e la vendita di Retegui e dell’islandese dopo la chiusura della campagna ha segnato la prima incrinatura nel rapporto con una proprietà che già dalla fine del campionato faceva buon viso a cattivo gioco (l’assenza di Josh Wander dalla solita passerella sul campo lasciava presagire che qualcosa non andasse) lasciando intendere che tutto fosse come prima mentre dagli Usa e da Londra arrivavano notizie allarmanti sulle cause plurimilionarie che coinvolgevano i 777 e il ‘commissariamento’, di fatto, da parte di A-Cap, che è uno degli investitori più esposti (genova24 ha già affrontato la questione qui, qui e qui). Da lì in poi è stata tutta discesa e non in senso positivo: le dichiarazioni di Zangrillo in tv hanno chiarito che la situazione è cambiata alimentando però le voci che continuano ancora oggi a rincorrersi e ad accrescere un malcontento che va al di là del risultato sportivo dell’ultima settimana. La tifoseria sa che i pezzi pregiati potevano andar via, ma è il modo in cui è avvenuto il tutto e soprattutto l’assenza di sostituti ritenuti all’altezza ad aver indispettito. Parole rimangiate rispetto a poche settimane prima, giudicate come un tradimento a tutti gli effetti.

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