Un quadro sconcertante. Proviamo a leggere non come singoli i tanti episodi di cronaca di cui si parla in questi giorni, ma come un unico drammatico affresco. Con un comune denominatore: il disagio mentale.
A Sestri Levante un uomo esasperato uccide la moglie esaurita e sempre più insofferente; sembra che l’uomo avesse chiesto invano aiuto per riuscire a curare la moglie che rifiutava i farmaci. A Chiavari un ragazzo uccide la nonna; un giovane taciturno, introverso che aveva già dato segni di insofferenza per cui la madre aveva chiesto aiuto. A Santa Margherita si parla della lieve condanna inflitta ad un uomo, membro attivo della protezione civile, che esasperato dagli atteggiamenti frequenti e intimidatori, ha ucciso per legittima difesa un giovane vicino di casa che aveva bisogno di cure e assistenza. Poi c’è il giovane che in Fontanabuona ha colpito per vendetta i genitori dell’ex ragazza che lo aveva lasciato; anche lui avrebbe avuto bisogno di attenzione. A Rapallo due giorni fa il drammatico suicidio di un cinquantenne che da un paio di anni cercava di uccidersi; aveva anche chiesto il suicidio assistito in Svizzera; chi ne aveva cura? Non parliamo degli innumerevoli casi di tentati suicidi.