Con l’ultimo saluto alla stampa locale la prefetta Maria Luisa Inversini lascia La Spezia. L’incontro si è svolto questa mattina negli eleganti appartamenti prefettizi dove sua eccellenza ha scambiato, in un clima amichevole e cordiale, le sue impressioni e salutato formalmente tutti gli spezzini che in questi quattro anni ha “imparato a conoscere”. Con l’addio di Inversini al Golfo dei Poeti si chiude un ciclo importante, per non dire un’epoca se si pensa al fatto che arrivò a maggio 2020 quando i rapporti personali erano azzerati per la concomitanza della pandemia Covid. Successivamente sono arrivati: i gravi casi di caporalato nei cantieri, l’aumento degli sbarchi che hanno messo in moto – a tratti perpetuo – la macchina dell’accoglienza sempre attiva, altri fatti cruciali che hanno segnato e in alcuni casi sconvolto il tessuto cittadino. Tra questi anche temi globali: la violenza contro le donne, la sicurezza sul lavoro, l’insorgere dei problemi dovuti alla vita serale non sempre garbata, il rapporto intenso e costante con tutte le istituzioni locali, le forze dell’ordine, le associazioni di categoria e il terzo settore.
Di questi quattro anni tra i numerosi protocolli firmati alcuni hanno fatto ‘scuola’ e sono stati esportati anche in altre realtà: un chiaro esempio arriva da quello dedicato elevate temperature cantieri in estate che può prevedere il temporaneo stop ai lavori oppure l’attivazione della cassa integrazione. A questo si aggiunge l’impegno sull’accoglienza dei migranti arrivati con le grandi navi quali la Geo Barents per la quale si è assistito alla prima e parziale applicazione del Decreto Piantedosi. Impegno anche l’approfondimento sulla Rems di Calice “del quale vado molto orgogliosa – ha detto Inversini durante l’incontro – perché abbiamo esaudito le richieste avanzate da Asl. Situazioni che hanno richiesto molti tavoli di confronto e per ognuna di esse c’è stata un’espressione di Inversini che ha accompagnato ogni dichiarazione d’intenti: “Fare rete”. Come ha spiegato la prefetta non solo questa mattina ma ad ogni uscita pubblica: lavorare insieme e sedersi a un tavolo contribuiscono a creare un sistema solido basato sul confronto di tutte le parti chiamate in causa per portare avanti un territorio.