Il sole placido autunnale sul Golfo dei Poeti ha scaldato il rientro della nave Palinuro dalla campagna d’istruzione 2024, sulla scia dei festeggiamenti per i suoi 90 anni. “Non aspettavo un’accoglienza simile”. Sorride il C.F. Francesco Giangarrà, comandante di recente nomina, mentre in rada a Le Grazie accoglie a bordo la delegazione storico-didattico-artistica messa in atto dal Cantiere della Memoria de Le Grazie. “Pensare che quando ho assunto l’incarico ho fatto in tempo ad arrivare dentro al porto di Venezia da Brindisi che si scatenato tutto il maltempo e si è sollevato il Mose”. Quasi un contrappasso per una nave il cui motto è “Faventibus ventis”, “con il favore dei venti”. Un gioiello di marineria oggi appartenente alla Marina Militare, utilizzato come nave scuola per allievi sottufficiali, ma nato in Francia come peschereccio. Con il suo carico di storia, il veliero è rimasto in rada a Le Grazie prima del rientro in Arsenale a Spezia. Con la regia di Corrado Ricci del Cantiere della Memoria, si è proceduto in mare a uno scambio di saperi e di doni; si è proceduto a terra all’inaugurazione della mostra documentaria ‘Bentornato Palinuro`, che raccoglie la storia del veliero, dai primi merluzzi pescati alla palestra per futuri nocchieri; da quando fu varata nel 1934 nei Cantieri Navali di Nantes con il nome di ‘Commandant Louis Richard’ sino alla Coppa America di quest’anno a Barcellona, dove ha rappresentato il suo essere chiave di volta tra il passato e il futuro della vela agonistica, tra i bolidi della Coppa America e le barche d’epoca in raduno annuale.