Quanto un territorio riesce a sfruttare la sua dotazione infrastrutturale? Una domanda a cui intendono rispondere i Kpi (Key Performance Indicators), indicatori elaborati da Uniontrasporti per conto di Unioncamere; precisamente, si tratta di Kpi infrastrutture, Kpi digitale e Kpi energia. Il racconto dello Spezzino dipanato da questi indicatori è uno dei numerosi ambiti trattati tra le pagine del recentemente presentato Rapporto economico 2023 della Camera di Commercio Riviere di Liguria. A costituire i Kpi, circa 170 voci, declinate in quattro sfere tematiche (contesto, dotazione, funzionalità e strategia); obbiettivo “fornire una misura analitica sia della consistenza fisica delle infrastrutture, sia di aspetti qualitativi, legati alla loro fruibilità ed efficienza in relazione al contesto socio-economico e orografico”, si osserva nel Rapporto. Ma andiamo al quadro provinciale spezzino, partendo dal Kpi infrastrutture. “In linea con l’indicatore regionale, le reti stradale e ferroviaria, sia per qualità che per densità, consentono alla provincia della Spezia delle buone performance, con i rispettivi indicatori che superano il valore medio nazionale posto pari a 100 – spiega l’indagine dell’ente camerale -. Alcuni fattori positivi sono la facilità di accesso alle autostrade, la presenza di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, l’elettrificazione totale dei binari ferroviari e la buona accessibilità alla rete, in particolare del comune capoluogo. In termini di strategia rilevano gli investimenti previsti nell’ambito delle opere strategiche e del Pnrr. Aspetti da migliorare sono in particolare la congestione e la sicurezza delle strade a causa dell’alto numero di incidenti”. Stante, come spiegato poco sopra, un valore medio nazionale di 100, la provincia spezzina fa 11o per quanto riguarda le strade (38ma su 105 a livello nazionale), 113 a livello di ferrovie (34ma) e oltre 320 dal punto di vista della portualità, valore che la mette al quinto posto nella graduatoria delle province.
“I maggiori benefici per cittadini e imprese della provincia – leggiamo ancora – derivano comunque dall’infrastruttura portuale, dal porto della Spezia principalmente, ma anche dal vicino porto di Marina di Carrara. Il valore dell’indicatore è pari a 320,2 e un aspetto che vale la pena ricordare è che nella speciale classifica nazionale del Kpi infrastrutture di Uniontrasporti-Unioncamere, la Liguria posiziona tre province tra le prime dieci, con Genova al 2° posto, La Spezia al 5° e Savona al 7°. I fattori premianti sono quelli che afferiscono al contesto come l’integrazione con la rete stradale e ferroviaria nazionale, la presenza del centro intermodale di Santo Stefano di Magra nell’immediato retroporto, alla dotazione come la profondità dei fondali e la presenza di binari lungo gli accosti, alla funzionalità in termini di traffico e alla strategia con riferimento all’efficienza della gestione e alla presenza di opere considerate strategiche”. Sotto il valore di riferimento nazionale invece la logistica (77,1 punti; 57mo posto) e il trasporto aereo (56,5; 74mo). “Pur avendo tre aeroporti nel potenziale bacino di traffico, di cui due fuori regione, di fatto lo scalo principale di riferimento è quello di Genova. La distanza è l’elemento che più di altri limita le potenzialità di questa infrastruttura sia per la mobilità dei cittadini che per le imprese spezzine”, rileva il rapporto, mentre per quanto riguarda la logistica “il principale fattore limitante si riferisce alla strategia in termini di mancanza di investimenti consistenti, in corso e previsti, riconducibili nel quadro delle opere strategiche”. Come esito delle cinque prestazioni illustrate, lo Spezzino sul fronte Kpi infrastrutture si piazza 40mo su scala nazionale.
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