“Mi auguro si sia imparato qualcosa dalla Liguria, anzi credo di sì perché in entrambe le realtà, Umbria ed Emilia-Romagna, si è riusciti a sbloccare prima la situazione e ad avere una campagna elettorale più lunga e con qualche tensione in meno. Io sono dispiaciuto per la Liguria ma contento per Emilia-Romagna e Umbria e mi auguro che la lezione nella mia regione possa servire ad evitare errori a livello nazionale. Devo dire da questo punto di vista che il fatto che si sia fatto già tesoro nelle due tornate immediatamente successive lo considero un fatto che in parte ripaga anche la mia amarezza. Perché io ho avuto una lite a urne aperte tra Grillo e Conte, una difficoltà sulle liste, ne è sparita una prima del deposito della coalizione, siamo stati fermi molto tempo in attesa di un via libera di tutte le forze politiche a livello nazionale, con una campagna elettorale durata quattro settimane. Tutte cose che mi fa piacere non siano state vissute dagli altri candidati del centrosinistra e questo anche con un risultato positivo del quale non posso che essere soddisfatto”. Lo ha detto il deputato e consigliere regionale del Pd ed ex ministro del Lavoro, della Giustizia e dell’Ambiente Andrea Orlando a Tagadà su La7.
“Il primo volto che vedevo era il mio perché credo che quando uno perde deve assumersi la responsabilità della sconfitta anche se di misura perché abbiamo perso dell’1%, poi ho visto un volto vuoto – ha sottolineato Orlando – che è quello della coalizione che ancora non c’è. Sto valutando, mi impegnerò sicuramente in regione, non è escluso che lo faccia rimanendo anche in consiglio regionale, devo ancora fare alcuni passaggi con il gruppo dirigente nazionale, ne ho fatti alcuni a livello ligure e nei prossimi giorni scioglierò la riserva”, ha concluso Orlando confermando le notizie riportate nella giornata di ieri sull’incertezza che avvolge ancora il futuro prossimo del politico spezzino.
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