Si è parlato anche di impiantistica stamani al Genova Blue District alla chiusura della settima edizione dell’Ecoforum di Legambiente Liguria, iniziativa che ogni anno fa il punto sull’economia circolare nella nostra regione. In merito agli impianti, Federico Borromeo, direttore di Legambiente Liguria, ha ribadito “la necessità di chiudere il ciclo all’interno dei processi dell’economia circolare recuperando materie prime e costruendo gli impianti necessari all’economia circolare a partire dalla frazione organica che incide per il 40% sul totale dei materiali a fine vita, percentuale destinata a salire a fronte dell’auspicata riduzione dei rifiuti”, si legge nella nota di Legambiente Liguria.
«Anche dalla discussione di oggi è emersa la necessità di una regia politica per quanto riguarda la gestione delle filiere strategiche dei rifiuti e per gli impianti necessari alla chiusura del ciclo – le parole di Borromeo -. Occorre realizzare i biodigestori anaerobici previsti dal piano regionale dei rifiuti e delle bonifiche per la produzione di biometano e compost, inoltre le nuove tecnologie consentono il recupero di frazioni come pannolini ed assorbenti che normalmente non venivano differenziati». Com’è noto, un biodigestore anaerobico è previsto nell’area di Saliceti, nella piana di Vezzano, al confine con il comune di Santo Stefano; un impianto, le lavorazioni per il quale hanno preso il via nei mesi scorsi, da anni oggetto di un animato dibattito.