“Il rapporto dell’agenzia ministeriale Agenas ci dice che i servizi sanitari in Asl 5 sono i peggiori di tutto il Nord Italia, rientrano nei peggiori 30 a livello nazionale e addirittura nei peggiori 3, se si considerano le Asl che si occupano di un bacino di popolazione sotto i 250 mila abitanti. Nessuna Asl sopra al Lazio fa peggio di così”. A riprendere i dati Agenas, in una nota, è Carola Baruzzo, consigliera regionale del Partito democratico, che prosegue: “Chi non ha ascoltato le continue denunce dei cittadini su disservizi, liste d’attesa infinite, mancanza di personale e posti letto, adesso può vedere una situazione certificata dai dati, un allarme rosso che non può passare in cavalleria, come una notizia qualsiasi. Ci devono essere delle conseguenze, ci deve essere un cambiamento netto di rotta. Non vedere questa crisi strutturale del nostro sistema sanitario significa vivere in un altro mondo. Chi parla con i cittadini tutti i giorni sa cosa succede negli ospedali, nei pronto soccorso e quando bisogna prenotare una visita o un esame”. Conclude Baruzzo: “Questi dati certificano il fallimento della gestione della sanità di questa destra e il fatto che Spezia e provincia vengano trattate da loro, da dieci anni, come le Cenerentole della Liguria. Su questo Bucci, con i suoi effetti speciali e i suoi costosi carrozzoni moltiplica-poltrone, sembra non voler cambiare proprio niente nella sostanza e agire in piena continuità con Toti. Non ci sono impegni sul Felettino, che slitta ancora, sul San Bartolomeo, sul San Nicolò. Non ci sono prospettive chiare di assunzioni di medici e infermieri o una strategia vera per le liste d’attesa e per i servizi territoriali. Noi continuiamo a chiedere, a pretendere, tutto questo a gran voce. Si parla della vita dei cittadini che non riescono a curarsi se non hanno i soldi per andare nel privato, che sono costretti ad andare in altre regioni, che rinunciano alla prevenzione con costi sociali enormi. Si sta negando un diritto fondamentale, come quello alla salute, e non possiamo accettarlo”.
“Il rapporto dell’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali conferma la drammatica situazione dell’Asl 5 della Spezia, che si colloca tra le 30 peggiori aziende sanitarie d’Italia, la peggiore del Nord, e tra le peggiori 3 in Italia per i territori con meno di 250mila abitanti, con prevalenza nell’area distrettuale e nella spesa sanitaria pro capite. Ancor più grave, è al terzo posto assoluto tra le peggiori in Italia per quanto riguarda le cure primarie, con una gravissima carenza di medici di base, pediatri di libera scelta e guardia medica rispetto al numero degli abitanti”. Lo afferma in una nota Roberto Centi, capogruppo in Consiglio comunale di LeAli a Spezia/Alleanza Verdi e Sinistra. “Il quadro, già critico, diventa ancora più drammatico se si considera che l’Asl 5 è l’ultima in Liguria per posti letto ospedalieri e per il rapporto tra personale sanitario e popolazione – prosegue l’ex consigliere regionale -. Questa situazione non solo priva i cittadini di un’adeguata assistenza sanitaria, ma contribuisce direttamente al sovraffollamento del pronto soccorso e all’inefficienza complessiva del sistema, rendendo la nostra provincia il fanalino di coda in una regione che già soffre di gravi problemi nella gestione della sanità. Eppure, di fronte a questa emergenza conclamata, la giunta regionale Bucci non trova di meglio che varare un fantomatico Consiglio superiore della Sanità ligure, un’operazione di facciata che moltiplica poltrone senza fornire alcuna soluzione concreta alle reali criticità. Si tratta di uno schiaffo ai cittadini, costretti a subire le conseguenze di scelte politiche che continuano a ignorare le loro necessità. Come LeAli a Spezia/Alleanza Verdi e Sinistra, denunciamo con forza questa situazione e chiediamo interventi immediati: l’abolizione del Consiglio superiore della Sanità ligure, un inutile ed ennesimo carrozzone burocratico, e di Alisa; un piano straordinario per l’Asl 5, che garantisca un incremento dei posti letto e del personale sanitario, adeguandoli alle esigenze del territorio; investimenti urgenti nelle cure primarie, con assunzioni mirate per colmare le gravi lacune nell’assistenza territoriale”. Conclude Centi: “La sanità pubblica spezzina non può più aspettare. È inaccettabile che i cittadini continuino a pagare il prezzo di una gestione sanitaria regionale incapace di rispondere ai bisogni della popolazione. Invitiamo la Regione Liguria e i vertici dell’Asl 5 a presentarsi al più presto in Consiglio comunale per spiegare come intendono affrontare questa emergenza. Come forza politica, continueremo a lottare affinché il diritto alla salute sia finalmente garantito anche nella nostra provincia. La salute non è un privilegio per pochi che possono pagarla, ma un diritto inalienabile per tutti”.