L’Università La Sapienza di Roma approderà in Val di Vara. Il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” intende infatti prossimamente salire nella vallata dello Spezzino per analizzare una trentina di esemplari di ghiozzo di ruscello etrusco (Padogobius nigricans), unita al monitoraggio della specie basato sul Dna ambientale (eDNA); in particolare, l’Università opererà nei torrenti Malacqua, Torza, Riccò e Graveglia, tutti del bacino del Fiume Vara, recuperando la menzionata fauna ittica tramite l’utilizzo di apparecchi a generatore autonomo di energia elettrica. Il monitoraggio non prevede né il prelievo, né l’uccisione dei pesci, i quali, eseguito il campionamento, saranno rilasciati. L’attività nella giornata di ieri ha ricevuto l’autorizzazione da parte del Parco di Montemarcello, Magra e Vara (con la prescrizione di trasmettere i risultati delle indagini eseguite e le eventuali pubblicazioni); e oggi gli ittiologi hanno avuto il via libera dal competente settore regionale all’esercizio della ‘pesca’ con elettrostorditori nelle acque prima citate. Un atto quest’ultimo che dispone che sia redatta apposita relazione sull’attività svolta e sui risultati ottenuti, da inviare al Settore Politiche della Natura e delle Aree interne, protette e marine, parchi e biodiversità della Regione e che siano trasmessi al Parco i risultati delle indagini e le eventuali pubblicazioni nelle quali venga citato lo studio; si prescrive altresì di dare preventiva comunicazione delle uscite a una serie di soggett istituzionali.
Lo studio un po’ più nel dettaglio