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I precari dell’Università di Genova: “Basta tagli, anche il rettore deve prendere posizione”

I precari dell’Università di Genova: “Basta tagli, anche il rettore deve prendere posizione”

Generico novembre 2024

Genova. “Ci stiamo mobilitando per un cambiamento dell’università ma non solo. Questa riforma si inserisce in un piano di Governo che va a tagliare soldi a tutto il settore pubblico, tra cui la sanità, l’istruzione, il mondo della cultura, per finanziare l’industria della guerra e la militarizzazione dei saperi”. Queste alcune delle parole di Marta, assegnista e professoressa a contratto dell’Università di Genova, presente allo sciopero contro i tagli all’università pubblica e la precarizzazione della ricerca.

Venerdì mattina, dottorandi, assegnisti, studenti e personale precario dell’Università di Genova si sono riuniti in corteo, terminato con un’assemblea aperta a Balbi 5. Nell’incontro hanno discusso dei tagli all’università pubblica, stimati in circa 500 milioni di euro, previsti nella prossima legge di bilancio e dalla riforma Bernini. Una manovra che, per i sindacati, aumenterà le forme contrattuali precarie dell’Università. Attualmente, la riforma è in fase di approvazione.

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