Politica

Montefiori: “In Provincia si riuniscono commissioni che non esistono. Dal centrodestra zero trasparenza e tanta prepotenza”

Montefiori: “In Provincia si riuniscono commissioni che non esistono. Dal centrodestra zero trasparenza e tanta prepotenza”

Andrea Montefiori

“Episodio di debolezza politica e pressappochismo amministrativo nella sala Gotelli della Provincia della Spezia lo scorso 15 novembre.
Vengo informato della riunione di una commissione consigliare nella quale sarebbe stato illustrato il piano tariffario e degli investimenti del sistema idrico integrato 2024- 2029, nel quasi si aggira il fantasma dell’aumento delle bollette degli spezzini del 9.95 per i prossimi anni. Argomento che procura gli incubi nel centrodestra, impegnato perché il tema aumenti tariffari non abbia rilevanza esterna.
Essendo le commissioni consigliari sedi pubbliche, vado per ascoltare le novità del nuovo piano.
Smarrimento tra i consiglieri provinciali della destra.
Sostengono che si tratti di una commissione informale, e pertanto non aperta alla presenza di terzi . Pare che in Provincia le commissioni consigliari vengano riunite ma che non esistano perché mai costituite. Sono “commissioni, ma anche non commissioni”. I consiglieri parlano di riunioni di commissione, ma poi sostengono che le commissioni non esistano!
Eppure il regolamento per il funzionamento dei gruppi e delle commissioni le contempla, specificando chiaramente che “sono istituite in seno al consiglio provinciale”, elencandole una ad una con le rispettive materie di competenza. Quindi sono organismi che devono (non che possono) essere costituiti.
Come è possibile sostenere che 10 consiglieri provinciali, una funzionaria, un dirigente e l’amministratore delegato di Acam Acque si riuniscano in una sala di un ente pubblico “di nascosto” per esaminare un atto amministrativo che interesserà 210 mila persone nei 32 Comuni dello spezzino?
È compatibile con il principio di trasparenza che atti pubblici si formino in questo modo?

La tesi delle commissioni misteriose è stata rimessa, in fine, alle persone (o consiglieri, presenti non si sa a quale titolo).
Quelli di centrodestra, dopo precise valutazioni prettamente in punta di diritto, attraverso frasi a me rivolte con fare bullesco come “Io me ne andrei” o “E’ meglio che te ne vai” da parte di una bionda signora da Follo e di un giovine da Vezzano, hanno deciso che non potessi rimanere ad ascoltare. Non si voleva nemmeno che venisse registrata la riunione (non so come si sia concluso questo aspetto).

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