Genova. “Tutto è finito bene, senza feriti e problemi di sorta, ma la situazione poteva sfuggire di mano da un momento all’altro se non fosse stato per il sangue freddo dell’autista. Ma servono più tutele per chi di noi lavora in questi contesti”. Con queste parole il delegato sindacale di Usb per Amiu Paolo Petrosino commenta l’episodio avvenuto nella giornata di ieri in cui un detenuto del carcere di Marassi ha provato una rocambolesca evasione arrampicandosi su un camion della spazzatura.
Il servizio di Amiu nelle carceri genovesi – Marassi e Bolzaneto – segue una procedura blindata e controllata, con disposizioni rafforzate sulla sicurezza. Anche il personale che opera in quel contesto è selezionato secondo alcuni criteri e alla guida del mezzo Amiu rimasto coinvolto nella vicenda di ieri c’era proprio un lavoratore iscritto al sindacato di base che ha poi raccontato la sua versione dei fatti. “Il collega ci ha spiegato come sono andate le cose – racconta Petrosino – dopo aver effettuato la raccolta dei rifiuti, infatti, prima di arrivare all’uscita l’autista ha notato dagli specchietti una persona che inseguiva il camion. Una volta raggiunto il mezzo l’uomo si è arrampicato sul cassone per poi raggiungere il tetto. Il collega ha potuto vederlo con chiarezza grazie alle telecamere di sicurezza che inquadrano le parti operative del camion”.