Cronaca

Agente della penitenziaria buttato giù dalle scale a Villa Andreino. La denuncia dei sindacati

Agente della penitenziaria buttato giù dalle scale a Villa Andreino. La denuncia dei sindacati

Carcere Villa Andreino

Un poliziotto della Penitenziaria è dovuto ricorrere alle cure ospedaliere dopo aver subito un’aggressione all’interno del carcere spezzino di Villa Andreino. Stando alle fonti sindacali l’uomo sarebbe stato spinto giù dalle scale da un detenuto. L’aggressione sarebbe maturata a seguito di una perquisizione in una cella. L’agente ferito è stato poi portato in ospedale.
Immediata la reazione dei sindacati Sappe e Uilpa, in due note distinte. Per il Sappe sono intervenuti Vincenzo Tristaino segretario per la Liguria e Donato Cepece segretario generale. Nella loro analisi ricordano che nell’anno appena concluso, nel solo mese di dicembre, nel distretto ligure piemontese si sono verificati: “venti aggressioni a poliziotti penitenziari, otto interventi di supporto psicologico emergenziale a colleghi aggrediti, otto trasferimenti di detenuti per ordine e sicurezza”.Vincenzo Tristaino, segretario per la Liguria del Sappe, in una nota scrive“continua incessante l’escalation di eventi critici presso le carceri liguri”.
Il sindacalista sul fatto accaduto a Villa Andreino aggiunge: “Questa mattina, alla Spezia, un detenuto straniero, infastidito dalla presenza degli agenti che dovevano perquisire la cella in cui era ristretto con altre persone, cercava di rallentare le operazioni non alzandosi dal letto e sbraitando contro i poliziotti, minacciandoli. Una volta alzatosi, è stato scoperto essere in possesso di una rudimentale lama, che tentava di nascondere, e ha spinto dalle scale un collega, che è caduto rovinosamente di faccia, con prognosi di dieci giorni. Una violenza ed una strafottenza inaccettabili”.
Il segretario generale Cepece ha aggiunto: “Con questi ulteriori gravi eventi critici sale vertiginosamente il numero dei poliziotti coinvolti da detenuti senza remore in fatti gravi. Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza a tutti i colleghi della Casa circondariale della Spezia: e questi ultimi episodi devono far riflettere i vertici dell’Istituto e del Provveditorato interregionale di Torino. Ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali. Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali: in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni. Auspico in un celere intervento di questo Governo sulle continue aggressioni al personale oramai all’ordine del giorno”.
Per Uilpa interviene il segretario Pagani con una nota: “Il detenuto solo nel 2024 ha ricevuto otto sanzioni disciplinari per comportamenti scorretti , non ha gradito una perquisizione in cella da parte della Polizia penitenziaria ed è andato su tutte le furie, scagliandosi contro i poliziotti e in particolare contro uno di loro, spingendolo dalle scale, l’agente volato giù è stato immediatamente soccorso e con ambulanza dopo essere stato immobilizzato è stato inviato al Pronto soccorso”.
Sulla condizione del comparto Pagani aggiunge: “A livello nazionale, con oltre 62mila detenuti presenti a fronte di 46.679 posti, il sovraffollamento è ormai prossimo a raggiungere, superandola, quota 16mila. Per converso, gli organici del Corpo di Polizia penitenziaria continuano a depauperarsi anno per anno, mancando al fabbisogno più di 18mila agenti. È palese che in queste condizioni non si possa neanche pensare a concreti processi organizzativi, ma ci si riabbatti giorno per giorno mirando alla ‘sopravvivenza’, senza peraltro riuscire sempre a salvaguardala, come in questi casi. Parlare di art. 27 della Costituzione e di rieducazione è esercizio di mera retorica”Servono subito misure deflattive della densità detentiva, vanno compiutamente potenziati gli organici della Polizia penitenziaria e delle altre figure professionali, è necessario assicurare l’assistenza sanitaria e vanno avviate riforme complessive dell’esecuzione penale. Il 2025 è cominciato malissimo e le aggressioni al personale di Polizia penitenziaria non si placano”.

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