Nell’esprimere la piena solidarietà della nostra Associazione verso lo sciopero dei metalmeccanici indetto in funzione del rinnovo contrattuale e previsto per il prossimo 14 gennaio è anche necessario esprimere un punto di analisi al riguardo della situazione industriale della nostra Provincia.
Alcuni recenti avvenimenti hanno posto il tema all’attenzione del contesto economico e politico: la cassa integrazione alla Bitron e il prosieguo per la SANAC, il piano di sviluppo per lo stabilimento Alston (ex-Bombardier ed ex-gloriosa Brown Boveri) di Vado Ligure e l’acquisizione della Piaggio (Sestri Ponente e Villanova) da parte dei turchi della Baykar fabbricanti di droni d’attacco militare e di aerei da caccia senza pilota. Scelta che pone la Piaggio in prima linea sul fronte dell’industria militare tanto è vero che dal governo vengono voci di joint-venture con Leonardo, il cui quartier generale risiede a Sestri Ponente. Se pensiamo al complesso dell’industria militare a La Spezia abbiamo un quadro complessivo di tessuto industriale in Liguria votato verso il complicato contesto bellico verso il quale – comunque – l’industria italiana sta subendo una torsione nella considerazione (ovvia) dell’andamento del quadro internazionale. Ricordato doverosamente che la Turchia è un paese a “democratura molto limitata” impegnata su due delicatissimi fronti di guerra come Siria e Libia, membro della NATO nel cui ambito dispone del secondo esercito come potenza complessiva dopo quello USA e fornitrice di tecnologia per entrambe le contendenti della guerra russo-ucraina (sempre ricordando che il conflitto è stato provocato dall’invasione russa nel 2023 quale strascico drammatico della guerra a bassa intensità in corso dal 2014 nel Donbass).torniamo alla situazione italiana, ligure, savonese.