Uniti e compatti per dire “No al cemento nel Parco Casale di Rapallo”. Circa 500 persone si sono ritrovate questa mattina alle 11 al Parco Casale, definito come “l’ultimo polmone verde di Rapallo” per dimostrare la loro contrarietà al progetto di costruire un nuovo asilo nido nell’area dove ancora oggi sorge la ex serra del Comune: il luogo dove venivano coltivate e custodite le piante destinate alle varie aree verdi della città.
Quella organizzata dal “Gruppo Amici del Parco Casale” è stata una manifestazione civile e composta, sotto gli occhi vigili e defilati di due pattuglie di Polizia e Carabinieri. Probabilmente è stato scelto di non fare intervenire i vigili urbani proprio per non suggerire l’ipotesi di una contrapposizione Comune-cittadinanza. Non ci sono stati momenti di tensione; non è stata attaccata l’amministrazione comunale attuale, quella del sindaco Ricci: anche se un po’ di malumore nei confronti di quella precedente è trapelato. Tutti i presenti si sono comunque dimostrati assolutamente contrari al progetto e hanno applaudito i relatori mentre smontavano punto per punto tutte le argomentazioni del Comune, sottolineando i danni irreversibili al paesaggio (a cominciare da un cipresso secolare) , alla tutela ambientale, alla struttura della viabilità. E stato detto senza mezzi termini che il nuovo asilo sarebbe più simile a una struttura di contenzione dei neonati che ad un accogliente nido: una “vista” chiusa da un muro di tre metri sul retro; mancanza di un luogo deputato a consumare i pasti, con obbligo di mangiare nelle stesse classi; mancanza di un numero sufficiente di letti e culle per tutti i piccoli ospiti presenti previsti (“che facciamo, costringiamo 5 bimbi a stare svegli mentre gli altri dormono dopo pranzo?”) e impossibilità di crearli allargando una struttura ormai incastrata in uno spazio insufficiente.