Tra venerdì e sabato il Dialma di Via Monteverdi si appresta a ospitare due repliche dello spettacolo di Fuori Luogo “The Interrogation”, il 14 e il 15 marzo alle 20.30, e, nel pomeriggio di sabato, un nuovo appuntamento gratuito con Tea Time, la rassegna di approfondimento e di scoperta di nuovi linguaggi ideata da Andrea Cerri e curata da Francesca Cattoi e Francesca Lombardi.
Giunti alla quarta edizione di Tea Time e alla vigilia di un fine settimana che si preannuncia di grande spessore artistico, abbiamo chiesto alle due curatrici se gli obiettivi che si erano prefissate di centrare sono stati raggiunti, soprattutto per quel che riguarda la volontà di far dialogare diversi linguaggi artistici a favore della sete di approfondimento e conoscenza di un pubblico sempre più curioso.
“In questi anni – spiega Lombardi – è aumentato il rapporto tra teatro e le altre arti. Abbiamo assistito a questa crescita, toccata soprattutto con alcuni eventi, come di recente con Tracks di Alessandro Ratti, Federica Furlani e i ragazzi di No Recess: gli incontri con gli artisti sono fondamentali, perché portano gli spettatori oltre le performance. Lo stesso si è avvertito con le proiezioni di Tea Paci e Susanna Cecchini, curatrici di festival di cinema indipendenti tra i più importanti in Italia, che hanno portato corti documentari di altissima qualità, difficili da vedere altrove”.
Aggiunge Cattoi: “Negli ultimi due anni abbiamo registrato il tutto esaurito molto spesso, con 50 persone sedute e altre in piedi. Possono sembrare poche, ma sono molte se si rapportano ad appuntamenti come presentazioni di libri, incontri sulla morte di Matteotti o degli approfondimenti di studio dell’arte contemporanea tenuti da me una volta all’anno. Abbiamo cercato di coniugare tutti i linguaggi insieme a quello teatrale”.
Nei giorni scorsi è arrivata la doccia gelata della mancata proclamazione della Spezia a capitale italiana della cultura 2027, ma è comunque doveroso rivolgere a due operatrici del settore un interrogativo sull’orizzonte culturale cittadino e su come stia cambiando negli ultimi anni.
“Negli ultimi anni l’orizzonte sta crescendo, sia nell’offerta istituzionale complessiva sia dal basso dagli spazi informali come l’Arci Canaletto e la Laboratoria Lunatica. In queste realtà autonome – prosegue Lombardi – si è creato un bel giro di realtà culturale. Ci sono esperienze che sono cresciute molto, come il centro di produzione Scarti, e vari collettivi musicali e artistici nati tra Sarzana e La Spezia. Servirebbe forse un maggiore grado di compenetrazione tra realtà istituzionali e dal basso. Il percorso è avviato, per esempio con progetti come Fuori Luogo, che mira più a una cultura underground e di ricerca, o come Concerti a teatro, della Fondazione Carispezia, che contribuisce ad ampliare l’offerta culturale verso fasce di utenza molto differenti con una proposta di altissima qualità, che solitamente si trova in grandi città. O come il progetto Gosp rivolto ad adolescenti e ragazzi a rischio emarginazione, che, tramite la musica, contribuisce a creare spazi di incontro e comunità E non dimentichiamo il Trac Festival al Pin, iniziativa che ha già messo alle spalle due edizioni di grande successo.”.
E anche Tea Time rientra in questa offerta. “Sì, abbiamo cercato di proporre un livello di approfondimento rivolto a chi vuole andare un po’ più a fondo. Per farlo – sottolinea Cattoi – abbiamo coinvolto professionalità che vengono anche da fuori. Francesca ha una visione più attuale e contemporanea, io sono più istituzionale e per la ricerca dell’innovazione. Al di fuori di Tea Time e di Fuori Luogo le proposte ci sono, manca forse una visione globale”.
Venerdì sera, come detto sarà il momento di “The interrogation”, spettacolo internazionale di Édouard Louis e Milo Rau, prodotto dal NT Gent, ospitato all’interno della stagione di Fuori Luogo 14.
Sabato, alle 18.30, il foyer del Dialma, nel quale sarà presente anche un banchetto della libreria “Liberi tutti”, ospiterà Alessandro Colombini, di “Iconografie. Rivista sullo spirito del tempo”, che presenterà il numero del magazine “FAKE. Sul falso nel XXI secolo” che ha come protagonisti un giornalista fake, una modella fake, il papa fake e l’imprenditore, la pornostar, l’analista e l’artista, tutti fake.
“I temi dello spettacolo serale e del pomeriggio di Tea Time dialogano molto bene tra loro e cercano di far emergere certi meccanismi”, spiegano Cattoi e Lombardi.