Gruppo consiliare Pd: “Solo Sarzana tace sul trasferimento a Brugnato del Polo di Protezione Civile. Ponzanelli si esprima”

Gruppo consiliare Pd: “Solo Sarzana tace sul trasferimento a Brugnato del Polo di Protezione Civile. Ponzanelli si esprima”

Protezione Civile Sarzana

“Sei sindaci della Val di Magra su sette si esprimono contro l’ipotesi di soppressione del Polo di Protezione Civile di Santo Stefano Magra. Solo Sarzana tace”. Così in una nota i consiglieri del Partito Democratico Beatrice Casini, Franco Musetti e Vico Ricci, che proseguono: “Nella proposta dell’Assessore Giampedrone ci sono elementi negativi sia sotto il profilo del metodo sia sotto il profilo tecnico e logistico. Sorprende infatti la mancanza di concertazione e confronto con gli enti esponenziali dei territori coinvolti, prima di tutto i sindaci, spesso in prima linea nelle purtroppo frequenti emergenze che implicano il coinvolgimento della Protezione Civile, ma anche i Volontari, che nei comuni della Val di Magra sono numerosissimi e organizzati. Prendiamo invece atto di una proposta calata dall’alto, attraverso un comunicato stampa, senza nessuna possibilità di discussione. Per quanto riguarda poi il contenuto della proposta, non si capisce la ragione di abbandonare improvvisamente un polo che funziona da baricentro rispetto al territorio provinciale in favore di una nuova posizione troppo decentrata, dove i problemi di viabilità e la semplice distanza possono rendere disagevole il trasferimento dei volontari stessi, per non parlare dell’efficacia e della tempestività delle azioni di Protezione Civile. Se la collocazione attuale presenta criticità, le istituzioni si adoperino per individuare rimedi alternativi ma in una prospettiva di positivo confronto con i molteplici soggetti interessati. No a logiche verticistiche e no ai diktat”.  I consiglieri Pd quindi sottolineano: “Chiediamo anche alla sindaca Ponzanelli di farsi promotrice di un’iniziativa politica per arrivare alla sospensione di queste decisioni e alla riapertura di una vertenza istituzionale, prima di tutto con la Regione, dalla quale bisogna pretendere un passo indietro. L’occasione è poi utile per porre anche il tema del nuovo Piano di Protezione Civile comunale, annunciata con una delibera di Giunta nel novembre 2022 e poi scomparsa dai radar. L’incarico per la revisione del Piano è stato affidato nell’aprile 2023, sono passati quasi due anni e sarebbe lecito chiedersi a che punto siamo arrivati, visto che l’art. 12 comma 4 del D. Lgs. n. 1 del 2018 stabilisce che ciascun Comune approva il Piano di Protezione Civile comunale con deliberazione consiliare e deve provvedere alla revisione e all’aggiornamento periodico dello stesso”.

 

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