Dunque, siamo a fine maggio del 1927, un ignoto cronista spezzino non più di primo pelo ricorda in un lungo articolo la Spezia vista da giovane circa mezzo secolo prima quando l’Arsenale aveva appena cominciato la sua vita e il paesone si apprestava a crescere.
Protagoniste della fotografia che il redattore trasferisce dalla sua mente alla carta stampata sono soprattutto le erbivendole del mercato che di primissima ora sciorinavano sui banchi la loro mercanzia e contente di riempire lo stomaco con un toco di pane appena sfornato, tiravano diritto fino a mezzogiorno.