Gli odierni dettami performativi impongono giocoforza di dileggiare, per logica intrinseca, ogni affermazione del tipo “l’ambizione è sabbia” (cit. Ecclesiaste – V sec aC) e del tipo “di poco è saggio esser contenti” (cit. A. Manzoni), a prescindere dal fatto che tale dileggiamento procuri gastriti da tribolamento all’individuo quotidianamente impegnato in traguardi sfidanti.
Un individuo sfidante non può giustamente nutrire ambizioni da poco. All’opposto, deve rin-correre allo sfinimento la propria idea di successo, che è anche, guarda caso, l’ idea che accomuna e avvilisce una buona parte dell’umanità incivilita.