Genova. Cominceranno mercoledì davanti alla gip Silvia Carpanini e andranno avanti fino alla fine di aprile gli interrogatori dei 13 indagati (tra ufficiali della capitaneria di porto e dipendenti della società marittima Cin-Tirrenia) per i quali il pm Walter Cotugno ha chiesto la misura cautelare a vario titolo per i reati di frode, falso e corruzione nell’ambito dell’inchiesta che ha portato al sequestro di tre traghetti Cin.
L’inchiesta partita due anni fa per i componenti dei motori non a norma
L’indagine era nata nel 2023 da un’ipotesi di frode nelle pubbliche forniture in relazione a parte dei fondi che Cin ha ottenuto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per garantire la continuità territoriale con i propri traghetti sulla linea Genova-Porto Torres. Secondo l’accusa le navi della società (acquisita dalla Cin della famiglia Onorato nel 2015) erano prive dei requisiti fissati dalla normativa internazionale in materia ambientale. Secondo gli inquirenti, alcuni componenti dei motori principali e dei diesel generatori di corrente sarebbero stati manomessi o sostituiti con pezzi di ricambio non originali e, quindi, non conformi alle norme, che sarebbero state aggirate con attestazioni fasulle riportate sui registri o attraverso la contraffazione dei segni di autenticazione di competenza delle autorità pubbliche.